Il più grande deposito di terre rare d’Europa nel cuore di un antico vulcano

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In Norvegia una compagnia mineraria afferma di aver scoperto quello che potrebbe essere il più grande giacimento di terre rare d’Europa. Questa incredibile riserva si trova alla base di un vulcano spento situato nel sud del paese.

Una forte presenza di ossidi di terre rare

In un comunicato stampa pubblicato il 6 giugno 2024, la società mineraria norvegese Rare Earths Norvegia ha spiegato di aver scoperto il più grande giacimento di terre rare in Europa. Si stima che contenga circa 8,8 milioni di tonnellate di ossidi di terre raretra cui 1,5 milioni di tonnellate di elementi come neodimio e praseodimio presenti nei magneti veicoli elettrici e nelle turbine eoliche.

Il deposito è stato rinvenuto all’interno del complesso la palude a Nome (Norvegia), sulle sponde del lago Norsjø, zona notoriamente abitata da a insolita suite di rocce ignee (vedi immagine sotto). Tra l’altro esistono diverse varietà di carbonatite, una forma di magma solidificato. Tuttavia, la presenza di ossidi di terre rare in questo luogo non è una coincidenza.

palude complessa terres rares
Crediti: Rare Earths Norway

Si scopre che circa 580 milioni di anni fa il complesso Fen era effettivamente il camino di un vulcano attivo. Oggi la parte superiore del vulcano non esiste più a causa dell’erosione, lasciando emergere la superficie di questo camino colmo di magma di origine diametro di circa due chilometri.

Un giacimento di importanza strategica

Questa scoperta è senza dubbio di importanza strategica. Ricorda che mentre i dispositivi elettronici contengono ciascuno una piccola quantità di terre rare, la domanda globale sì in forte aumento a partire dagli anni 2010. O, molti paesi dipendono dalla Cina riguardante le terre rare, compresa l’Unione Europea. Nel 2023 rappresentate le estrazioni minerarie Il 70% delle estrazioni globali. “L’UE considera questi metalli le materie prime più critiche in termini di rischio di approvvigionamento”si legge nel comunicato stampa.

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Inoltre, devi sapere che il nuovo deposito richiederà un investimento di circa 880 milioni di euro da parte di Rare Earths Norvegia. Tuttavia, alla fine l’azienda potrebbe coprire il 10% della domanda di terre rare dell’UEin conformità con gli obiettivi fissati nel quadro della legge sulle materie prime critiche. Non sorprende che le domande riguardino anche l’aspetto ambientale delle trivellazioni e dello sfruttamento delle terre rare nel complesso Fen. A questo proposito, Rare Earths Norvegia ha dichiarato che sta lavorando con diversi partner per sfruttare il giacimento tecnologia di estrazione e lavorazione dei minerali il più sostenibile al mondo.

In conclusione, la scoperta da parte di Rare Earths Norvegia del più grande giacimento di terre rare in Europa, situato nel complesso vulcanico Fen in Norvegia, rappresenta un importante passo avanti per l’industria dei materiali critici. Questo giacimento, contenente circa 8,8 milioni di tonnellate di ossidi di terre rare, tra cui elementi pregiati come neodimio e praseodimio, riveste una notevole importanza strategica. Potrebbe consentire all’Unione Europea di ridurre la propria dipendenza dalla Cina per la fornitura di terre rare, essenziali per la produzione di tecnologie verdi ed elettroniche.

Lo sfruttamento di questo giacimento richiederà un ingente investimento di 880 milioni di euro ma potrebbe alla fine soddisfare fino al 10% della domanda europea di terre rare, in conformità con gli obiettivi della legge sulle materie prime critiche. Rare Earths Norvegia è inoltre impegnata in metodi di estrazione e lavorazione rispettosi dell’ambiente, in collaborazione con vari partner. Questa scoperta apre la strada a una nuova era di produzione sostenibile di terre rare in Europa, rafforzando la sicurezza economica e industriale della regione e rispondendo al tempo stesso alle sfide ambientali contemporanee.

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