La partita: 3-1
Il PSG – un po’ – ha finito per tremare questo venerdì sera, ed è stato abbastanza surreale, dato che il suo dominio è stato totale per lungo tempo contro una squadra di Rennes che è stata travolta (quasi) dall’inizio alla fine. Per 75 minuti, il campione francese ha davvero vagato per il suo giardino al Parco dei Principi, e il divario avrebbe potuto essere ancora più ampio, prima di un finale complicato, se i giocatori di Luis Enrique si fossero mostrati più ristretti o se Steve Mandanda non l’avesse fatto. ha tirato fuori uno o due salvataggi di alta classe.
Un pasticcio di occasioni, due gol rifiutati – logicamente – per fuorigioco (Marquinhos al 3°, Hakimi al 48°), una battuta di Hakimi (19°), il PSG avanza anche se ha la classe di un crack in divenire (e forse già nel presente) a fare la differenza, quella di un certo Bradley Barcola. Il nazionale francese ha stupito questo incontro e, a differenza di un’epoca ormai lontana, subire un gol da uno dei suoi ex non ha appesantito il PSG.
Arnaud Kalimuendo ha ridotto il punteggio per il Rennes dal dischetto (74esimo) e se non ha festeggiato il suo gol, forse è stato tanto per rispetto verso il suo ex club quanto per la piega degli eventi, perché il Paris era già in vantaggio 3 -0. Un soffio però scompiglia i parigini quando Seidu pensa di ridurre ancora un po’ le distanze con una mina da sinistra a bruciapelo, ma il gol finisce per essere rifiutato per un fallo di mano del ghanese. Non importa per i parigini, l’importante è altrove: con questa vittoria sono di nuovo gli unici leader provvisori della Ligue 1.
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