il sistema laser Iron Beam

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Il 13 aprile 2024 Israele ha dovuto affrontare un massiccio attacco notturno. Più di 300 droni e missili sono stati lanciati dall’Iran, mentre Hezbollah ha intensificato gli attacchi con razzi Grad sulle alture di Golan. In risposta, Israele ha schierato un impressionante arsenale di difesa, inclusi gli intercettori Arrow 3, David’s Sling e il famoso Iron Dome. Nonostante questo diluvio di difese, alcuni attacchi avevano centrato il bersaglio, rivelando la necessità di un nuovo approccio per affrontare queste crescenti minacce: il sistema laser Iron Beam.

La difesa aerea multistrato di Israele: un equilibrio precario

Israele, che è un paese ad alta densità urbana e un territorio relativamente piccolo, ha sviluppato una sofisticata difesa aerea per contrastare le continue minacce missilistiche e missilistiche. Il sistema Cupola di ferrocon i suoi missili intercettori a corto raggio, svolge un ruolo cruciale nell’intercettare le minacce prima che raggiungano le aree popolate.

IL missili Fionda di Davideper le minacce a raggio intermedio, e intercettori Freccia 3, progettato per distruggere i missili balistici ad alta quota, completa questo scudo. Tuttavia, anche con questo approccio a più livelli, la sfida rimane. Attacchi ad alta intensità, come quelli del 13 aprile, mettono alla prova le capacità di questi sistemi e nasce la necessità di nuove tecnologie.

Iron Beam: la rivoluzione laser nella difesa aerea

Il sistema Trave di ferro, sviluppato da Rafael Advanced Defense Systems, segna un progresso significativo nel campo delle tecnologie di difesa. A differenza dei tradizionali sistemi di intercettazione che utilizzano missili, Iron Beam utilizza Raggi laser ad alta energia da 100 kilowatt per distruggere missili, razzi e altri droni con maggiore efficienza.

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Iron Beam è in grado di distruggere i bersagli fino ad una distanza di sette chilometri, che offre così un nuovo livello di difesa a corto raggio. È considerato uno dei sistemi di difesa più potenti al mondo.

Nel dettaglio, Iron Beam utilizza sistemi radar avanzati e sensori ottici per rilevare, tracciare e affrontare le minacce. Questi sistemi garantiscono l’identificazione precisa degli obiettivi e consentono una risposta rapida. Il sistema funziona emettendo un raggio laser focalizzato che distrugge i bersagli attraverso una combinazione di calore e pressione intensi. Questo processo è efficace nel neutralizzare piccole minacce, come droni e razzi.

Questa tecnologia laser ha il vantaggio di avere un “caricatore” quasi infinito rispetto ai sistemi missilistici che fanno affidamento su uno stock limitato di munizioni. Una volta schierato, Iron Beam sarà in grado di continuare a funzionare finché sarà disponibile energia, riducendo le preoccupazioni sull’esaurimento delle scorte di intercettori.

arma laser raggio di ferro
Crediti: estt/istock

Impatto economico e strategico

Uno dei principali vantaggi dell’Iron Beam è il suo costo per intercettazione che è significativamente inferiore a quello dei sistemi missilistici.

Mentre un missile intercettore Iron Dome costa tra $ 40.000 e $ 50.000ogni colpo del laser Iron Beam costerebbe intorno a 2 dollari, secondo le stime. Questa riduzione dei costi è cruciale in un contesto in cui gli avversari utilizzano armi poco costose ma numerose, come i droni iraniani e i razzi fatti in casa da Hamas.

Anche il dispiegamento di Iron Beam potrebbe minimizzare il rischio di danni collaterali. A differenza dei missili intercettori che possono cadere in modo imprevedibile dopo aver raggiunto il bersaglio, i laser hanno il vantaggio di non lasciare detriti.

Il sistema, testato con successo nel 2022, sarà presto messo in servizio. Il suo dispiegamento potrebbe quindi non solo trasformare la difesa aerea di Israele, ma anche servire da modello per altre nazioni, compresi gli Stati Uniti, i cui progressi in questo settore sono stati contrastanti.

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Gli Stati Uniti hanno infatti sviluppato ben 31 programmi di sistemi laser, con ricerche in corso dal 1973 sull’uso dei laser per abbattere i droni. Tuttavia, l’implementazione di sistemi laser robusti e affidabili rimane una sfida importante. Un esempio notevole è l’XN-1 LaWS (“Laser Weapon System”), schierato sulla nave anfibia USS Ponce nel 2014. Sebbene il sistema fosse posizionato nel Golfo Persico, non è mai stato utilizzato in situazioni di combattimento. Una valutazione ha rivelato che il LaWS ha incontrato difficoltà nel tracciare e distruggere piccoli bersagli, il che alla fine ha portato al suo abbandono.

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