Giacomo Perini pensava di aver realizzato il tiro perfetto, ma senza il suo avversario australiano Erik Horrie. Terzo nella finale PR1 single skill, questa domenica durante le gare di canottaggio dei Giochi Paralimpici, l’italiano (28 anni) sarebbe stato denunciato dall’australiano, quarto sul traguardo. Poco dopo, la Federazione Internazionale (FISA) ha emesso un comunicato stampa formalizzando la squalifica del cheater – “durante la corsa è stato utilizzato un mezzo di comunicazione” – e assegnando, appunto, la medaglia di bronzo all’australiano.
“Sicuramente qualcuno gli ha dato le indicazioni di corsa, immagina Charles Delval, il caposquadra della squadra francese. Nei testi è scritto chiaramente che è proibito. Trovo completamente folle che lo staff e l’atleta accettino tutto questo. Questo è un errore enorme. »
Quando è stata pronunciata la sanzione, la Federazione Italiana ha presentato ricorso, sostenendo che l’atleta, pur essendo di grande esperienza, vicecampione del mondo e vicecampione europeo, aveva “Hai dimenticato il telefono” in barca, secondo la Rai. Alla luce dei fatti, che a questo livello sono molto gravi, ci sono poche possibilità di successo.
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