Il James Webb Space Telescope (JWST) ha recentemente fatto un’interessante scoperta nelle profondità dell’Universo: una galassia unica che potrebbe rappresentare un anello mancante nell’evoluzione delle galassie.
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Una finestra sull’Universo primordiale
Dal suo lancio nel 2021, il telescopio spaziale James Webb (JWST) ha rivoluzionato la nostra comprensione diUniverso. Progettato per osservare i confini più remoti del cosmo, questo osservatorio è in grado di catturare la luce infrarossa emessa da oggetti estremamente distanti risalenti alle prime fasi della storia cosmica. Grazie ai suoi strumenti ultrasensibili, il JWST può esplorare regioni dello spazio che i telescopi precedenti, come Hubble, non potevano raggiungere. Il suo obiettivo principale è quello di esaminare l’Universo primordiale, poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang, per comprendere come si sono formate le prime galassie e stelle.
Recentemente, gli astronomi hanno puntato questa incredibile macchina verso una delle regioni più lontane del cosmo. Con loro grande sorpresa, allora identificato una galassia come nessun’altra.
Una galassia in cui il gas brilla più luminoso delle stelle
Chiamato GS-NDG-9422questa galassia si trova più di 13 miliardi anni luce dalla Terra ci offre uno scorcio affascinante dell’Universo com’era un miliardo di anni dopo il Big Bang. Ciò che lo rende particolarmente intrigante è il modo in cui il suo gas eclissa la luce delle sue stesse stelle. A differenza delle galassie ordinarie, dove le stelle sono le principali fonti di luce, qui sono le nubi di gas riscaldate da stelle ultramassicce a brillare di più. Queste stelle, che bruciano a temperature intorno 80.000 gradi Celsius (quasi il doppio di quelli osservati nelle galassie più vicine), riscaldano intensamente il loro ambiente.
Un legame con le prime stelle dell’Universo?
Dopo il Big Bang, l’Universo era composto principalmente da idrogeno ed elio, i due elementi più leggeri. Le prime stelle a formarsi, chiamate stelle della popolazione IIIerano probabilmente massicci, estremamente caldi ed effimeri. Hanno bruciato il loro combustibile per alcuni milioni di anni prima di terminare la loro vita in una supernova e rilasciare elementi più pesanti nel cosmo.
Gli astronomi hanno cercato a lungo tracce di queste prime stelle, ma le osservazioni della galassia 9422 non mostrano segni diretti della loro presenza. In effetti, i ricercatori hanno avvistato in questa galassia elementi più complessi dell’idrogeno e dell’elioil che significa che queste stelle probabilmente non sono stelle primordiali. Rimangono però molto esotici e potrebbero far luce sull’evoluzione delle galassie tra le primissime generazioni di stelle e quelle che conosciamo oggi.
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