In che stato morale si trova la tua squadra?
Ieri (venerdì) erano tutti demoralizzati, alcuni si limitavano a fare massaggi, a testa bassa, consapevoli della partita che avevamo giocato. Oggi usciremo tutti a prendere una boccata d'aria e vedremo chi sarà pronto fisicamente e mentalmente per giocare quest'ultima partita al Vélodrome.
Come riprendersi da un simile fallimento?
Svegliarsi è difficile perché non dormi molto. Ma sta a te dare le spiegazioni. L'incomprensione delle prestazioni a una settimana di distanza… Tenendo testa ad un'ottima squadra, che ha eliminato la grande favorita della competizione (il Liverpool) vincendo in casa 3-0. Poi questa non-partita, in cui abbiamo avuto la sensazione che andassero più veloci, saltassero più in alto, colpissero più forte. Una sensazione di déjà vu. È stato un brutale campanello d'allarme, c'erano state tante speranze dopo la gara di andata. Per dire a te stesso: ''Non sono così forti'''.
Ma questo déjà vu è stato terribile, l'abbiamo vissuto in Coppa dei Campioni, non avevamo vinto in trasferta (sconfitte contro Villarreal e Benfica, sotto Gasset). Ma anche in campionato, in trasferta, stiamo fallendo. Dobbiamo spiegare l'inspiegabile ai giocatori acciaccati. A loro non piaceva giocare una semifinale di Coppa dei Campioni. Nell'intensità, nello stato d'animo, dovevamo giocare la stessa partita dell'andata ed essere ancora più vincenti. Lì abbiamo avuto l’impressione che l’Atalanta fosse più forte di noi e abbiamo mollato.
Come fare ?
Ci riprendiamo da tutto nella vita. Ci sono cose più serie di una partita di calcio. Questo è il primo punto. Ci sono altri obiettivi. Abbiamo fatto un viaggio con tanta gioia, un'andata con tanta voglia. Abbiamo mancato il ritorno. Una volta finito, è finito. Mancano tre partite di campionato, domani l'ultimo appuntamento al Vélodrome (Domenica) e una possibilità di qualificazione europea, e poi faremo il punto.
“Se vogliamo che il Marsiglia sia europeo, dobbiamo riuscirci a fine stagione. Personalmente voglio concludere la mia missione con una vittoria al Vélodrome”
Come stai preparando questo incontro contro il Lorient, in grande difficoltà in L1?
Per loro è un gioco di sopravvivenza. Per noi è la partita del riscatto. Il nostro pubblico è magico, davanti a loro abbiamo fatto quasi tutto bene. Dopo nove partite allenate in questo stadio, domani (Domenica), questo è il 10°, mai in vita mia ho vissuto atmosfere simili. Ogni volta mi veniva la pelle d'oca e i brividi. Vorrei festeggiare insieme un'ultima vittoria in Campionato. Certo, capisco la rabbia, capisco la delusione, sono anche molto deluso. Ma domani (Domenica), l'obiettivo principale è vincere per lasciare il Marsiglia all'Europeo. Questo è il filo conduttore. Voglio dire ai sostenitori: ''Nonostante il risentimento, venite ad incoraggiarci.'' Tu sei irreprensibile, noi siamo imperdonabili.
Ma questo è l'ultimo colpo. Hai fatto l'intera stagione, completa. Se vogliamo che il Marsiglia sia europeo, dobbiamo riuscirci a fine stagione. Personalmente voglio concludere la mia missione con una vittoria al Vélodrome, ci tengo molto. Insieme, come abbiamo fatto fin dall’inizio. Quando siamo arrivati contro lo Shakhtar il 22 febbraio, sentivamo che le cose stavano fermentando… Ma non ci siamo mai arresi, anche se eravamo sotto 1-0 su rigore! Ancora ancora.
A cosa miri? L’Europa Conference League?
Sono superiori alla Europe Conference League. Possiamo finire sesti, se facciamo il nostro lavoro. Diamo a noi stessi ogni possibilità per arrivarci. Ve lo dico fin dal mio arrivo: più turni di Coppa dei Campioni, più punti possibili in Campionato… Abbiamo fatto sognare la gente in Europa, abbiamo dato gioia nelle grandi partite. Certo, ci sarebbe piaciuto portare tutti a Dublino…
Come spiegare la grande differenza di intensità tra Atalanta e OM?
Nella partita di giovedì sì, nella partita di giovedì precedente eravamo in parità. Ciò significa che questa fase ci sublima e ci fa fare cose inaspettate in determinati momenti. Lì avevamo la sensazione che fossero più forti di noi. Anche se avevamo la palla sull'1-1, e nel calcio non si sa mai cosa avrebbe potuto fare. Avremmo provato di tutto dopo, per sorprendere… Ma è una constatazione: non c'era nessuna foto.
Le statistiche avanzate UEFA per questa partita riflettono anche un ampio divario, nelle gare, nell'intensità, tra Atalanta e OM, e tra l'OM all'andata e l'OM al ritorno?
Soprattutto rispetto all’andata. Meno fatica, meno intensità, meno duelli vinti, meno di tutto. Al Vélodrome voliamo e fuori camminiamo. Non è di oggi, sia chiaro. Qualcuno vicino a me mi ha detto: ''La prima partita della stagione, al Panathinaikos, somigliava a quella di Bergamo''. Va avanti così da un anno, bene in casa, male in trasferta e così via. Non ci sono mezze misure.
In questo stadio siamo tigri, fuori siamo gatti. Ho detto ai giocatori: '' Fatti la domanda! Per quello ?'' Non sono uno psicologo… Con il mio staff, fin dall'inizio, abbiamo fatto del nostro meglio, abbiamo dato quante più informazioni possibili, abbiamo utilizzato tutta l'esperienza acquisita durante la nostra vita, ma ci sono cose… in cui non possiamo farlo. Ma domani (Domenica), questa è la certezza, finiamo come dobbiamo, glielo dobbiamo. Al Vélodrome sono costretti a ritirarsi, è il minimo sindacale.
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