Verso mezzogiorno gli occhi abbandonarono per qualche istante i volani e il terreno dell’Arena Porte de la Chapelle per dirigersi verso gli spalti. Questa volta niente mascotte Phryge o “ola” emozionata, ma l’arrivo di uno spettatore piuttosto inaspettato: l’ex allenatore del Liverpool, Jurgen Klopp.
Ovviamente amante dello sport, il tedesco non era lì per caso, ma per sostenere il suo amico di lunga data: il badista Wojtek Czyz, iscritto nel singolare maschile SL3 questo giovedì a mezzogiorno. “Siamo amici da 23 anni, non potrei essere più orgoglioso di luiha confidato Klopp dopo la partita. Tornare ai Giochi in questo modo, e in uno sport diverso, è incredibile. Non ne sarei capace. »
Perché i due uomini si sono conosciuti quando al badista, allora calciatore 21enne della terza divisione, è stato amputato il ginocchio a causa di una frattura causata da uno scontro con il portiere avversario. Durante la sua riabilitazione, ha incontrato l’ex allenatore del Liverpool. Da allora, i due non si sono più lasciati andare.
Quadruplo campione paralimpico tra il 2004 e il 2008, nel salto in lungo e nello sprint (100 e 200 m T42) Czyz gareggiava all’epoca sotto la bandiera tedesca. Qualche anno dopo, allora naturalizzato neozelandese, si è dedicato al badminton dopo la crisi sanitaria. Il suo obiettivo: qualificarsi per i Giochi di Parigi.
Pollice in su nonostante la sconfitta
Una scommessa vincente visto che giovedì ha affrontato il britannico Daniel Bethell, numero 2 del mondo. Nonostante la pesante sconfitta (5-21, 2-21), il quasi 44enne atleta (venerdì festeggerà il suo compleanno) si è girato verso la tribuna dove lo applaudivano calorosamente il compagno e il tattico tedesco. Anche Bethell, che aveva appena schiacciato Czyz, se ne andò con un piccolo pollice in su da parte di Klopp. Abbastanza per far sorridere la persona interessata.
Nell’affollata Arena Porte de la Chapelle, era difficile per l’allenatore tedesco passare inosservato. “Non voglio che le persone parlino di me, ma che raccontino la loro storia”ha tagliato fuori un giornalista d’un fiato. Tra la cameratura e le picche ben sentite – « Sono la sua tata qui », lanciato Czyz – i due amici hanno voluto lanciare anche un messaggio di inclusività.
“Ho sempre guardato i Giochi Paralimpici, ha assicurato Klopp. Ma la sfida è riuscire a guardare lo sport parasportico al di fuori di questi eventi. Capisco che i canali televisivi pensino che lo sport sia un business, ma secondo me dovremmo trasmettere più parasport ogni giorno. Siamo pronti a guardarne alcuni. » “Siamo qui anche per questo, continuò Czyz. Per dimostrare che in futuro, indipendentemente dal paese, l’accesso agli sport parasportivi potrà essere facilitato e gli atleti potranno essere maggiormente sostenuti. »
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