Kevin Mayer: “Nella mia testa è l’ultima possibilità (di andare alle Olimpiadi)”

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“Qui sei a Roma, non era necessariamente questo il piano originale.
Sono stato il primo a stupirmi. Ho ricevuto un invito dall'European Athletics. Sono molto felice di ritrovarmi lì con la maglia della squadra francese. C’erano diverse opzioni ma l’Europa è un’altra cosa. Un decathlon con la maglia della squadra francese, con il pubblico, è un enorme piacere per me essere lì. Non sono qualificato, devi affrontare questo.

Qual è la tua forma in questo momento?
Oggi (venerdì) non so davvero cosa ho sotto le gambe. So che mi sto preparando al massimo per i Giochi. Nervosamente, conosco me stesso, non posso essere in due posti contemporaneamente. La forma olimpica dura due giorni, non quattro, ma so di essere in forma e mentalmente a posto. E' la prima volta che arrivo ad un Europeo con in palio solo la qualificazione. Cercheremo di prenotarmi in termini di prove.

Pensi di poter fare il minimo (8460 pt)?
Sì, sono pronto a fare il minimo. Mentalmente sono sempre pronto. Devi assicurarti di essere pronto in anticipo senza farti male. Ho davvero dato priorità alla salute. Nella mia testa è l'ultima occasione, non voglio più dirmi che dopo ci saranno ancora i decathlon. Non sono un professionista nelle qualifiche. Nel 2021 e nel 2016 avevo già faticato. È ancora una scatola che devo attraversare. Non temo necessariamente un test. Tutto è ben bilanciato. Niente mi impedisce di fare un test. Sono abbastanza calmo. Sto approfittando di questo goal molto basso.

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Voglio far esplodere la traccia.

Kevin Mayer, prima degli Europei di Roma.

Stiamo ancora parlando degli Europei, non credi che la posta in gioco avrà la precedenza sulla tua voglia di riservarti?
È un Campionato Europeo, sono andato in pista, voglio far esplodere la pista. Ma l'obiettivo non è essere campione d'Europa, sono i minimi. Ci sono ragazzi che spingono dietro, sto cercando di calmarmi. Lì l’obiettivo sarà rallentarmi. Posso farne uno al 200% ma non due al 200%.

Fisicamente hai avuto problemi ultimamente, come ti senti?
Mi sono ripreso molto bene dal mio infortunio al grande adduttore. Non ho trovato subito la causa. Ma appena ho trovato il muscolo che faceva tendere la catena, ho sbloccato tutto. Il mio disagio sugli ostacoli è più complicato, è nervoso, è una specie di sciatica. Sento l'anca, devo mobilitarla bene. Il decathlon non è mai sicuro. Il mio sistema nervoso si attiva enormemente prima dei Campionati, si allenta o dà tensione. Ho imparato ad ascoltare il mio corpo.

A casa, a Montpellier, la gente ti parla solo delle Olimpiadi, non è troppo difficile conviverci?
Il fatto che si aspettino qualcosa da me significa che li ho già emozionati. Appena esco la gente mi urla per chiedermi se riuscirò a qualificarmi, quindi a casa faccio un po' il monaco. Ma con la mia esperienza e il mio corpo oggi, i minimi non sono un problema. »

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