La Cina lancerà la missione di ritorno dei campioni su Marte prima della NASA


La Cina sta attualmente facendo scalpore nel campo dell’esplorazione spaziale grazie ai suoi risultati storici e ai suoi progetti ambiziosi. Dopo il trionfo della sua prima missione su Marte, Tianwen-1, il Paese continua a distinguersi posizionandosi come attore chiave nella conquista dello spazio. Una delle sue prossime grandi iniziative è il lancio, previsto per il 2028, della missione di ritorno dei campioni su Marte, una scadenza che potrebbe vederla scavalcare la NASA in questa corsa scientifica.

Tianwen-1: un primo passo verso Marte

Nel febbraio 2021, la missione Tianwen-1 ha segnato una svolta significativa per la Cina nell’esplorazione di Marte. Questa storica missione era composta da tre elementi essenziali: un orbiter, un lander e un rover denominato Zhurong. L’orbiter ha fornito immagini dettagliate della superficie marziana, offrendo agli scienziati una preziosa visione globale. Il rover Zhurong ha esplorato il suolo marziano e ha scoperto minerali idrati. Questi minerali sono particolarmente importanti perché suggeriscono che in passato su Marte potrebbe essere esistita acqua liquida, un indizio chiave per comprendere la possibilità di vita passata sul Pianeta Rosso.

Questo successo ha anche permesso alla Cina di diventare la terza nazione ad atterrare con successo su Marte dopo Stati Uniti e Unione Sovietica. Questo risultato dimostra non solo le capacità tecniche avanzate della Cina, ma anche il suo impegno nell’esplorazione spaziale.

Ambizioni future

Forte del successo ottenuto con Tianwen-1, la Cina sta ora preparando la missione Tianwen-3il cui lancio è previsto per il 2028. Sebbene i dettagli di questa missione non siano stati ancora completamente rivelati, promette di essere ancora più ambizioso. Potrebbe infatti includere a quadricotteroun piccolo drone progettato per volare sopra Marte. Questa imbarcazione sarebbe in grado di raccogliere campioni dalla superficie e riportarli su un lander, un progresso significativo rispetto alla missione precedente che non aveva la capacità di riportare campioni sulla Terra.

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Oltre a Tianwen-3, la Cina ha piani ancora più audaci per il futuro. La missione Tianwen-2, prevista per il 2025, avrà lo scopo di esplorare un asteroide sconosciuto, mentre Tianwen-4, lanciata intorno al 2030, avrà come obiettivo Giove. Queste missioni sono progettate per fornire nuove prospettive sul nostro Sistema Solare e arricchire la nostra comprensione dei corpi celesti. Infine, la Cina non sta esplorando solo Marte e altri corpi celesti. Fornisce inoltre per inviare astronauti su Marte a partire dal 2033 con l’obiettivo di costruire una base marziana e svolgere missioni regolari.

Cina marzo
Lancio della missione Tianwen-1, città di Wenchang, provincia di Hainan, Cina meridionale, 23 luglio 2020. /CFP

Confronto con gli sforzi americani

Mentre la Cina avanza con i suoi ambiziosi progetti spaziali, La NASA deve affrontare sfide considerevoli per quanto riguarda le proprie missioni di ritorno di campioni su Marte. Questo progetto rappresenta un’impresa colossale in termini di tecnologia e logistica. Perseverance, sbarcato su Marte nel febbraio 2021, è infatti responsabile della raccolta di campioni di terreno e roccia dalla superficie del pianeta. Questi campioni vengono conservati in tubi progettati per preservarne l’integrità fino a quando non possono essere inviati sulla Terra. Tuttavia, il processo per segnalarli è tutt’altro che semplice.

Inizialmente la NASA aveva pianificato di svolgere questa missione in più fasi. La prima fase prevedeva l’atterraggio di un modulo di raccolta su Marte, in grado di recuperare campioni dal rover e trasferirli in una capsula di ritorno. Questa capsula sarebbe stata quindi lanciata da Marte per unirsi a un orbiter che sarebbe rimasto in attesa nell’orbita marziana. Infine, l’orbiter avrebbe dovuto riportare i campioni sulla Terra.

Tuttavia, la complessità di queste operazioni ha portato a esplosione di costi e ritardi significativi. Le tecnologie necessarie per eseguire questi compiti in modo accurato sono infatti estremamente sofisticate e costose. Inoltre, il coordinamento tra i diversi elementi della missione (il rover, il modulo di raccolta, la capsula di ritorno e l’orbiter) rappresenta una grande sfida logistica.

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Queste difficoltà hanno portato la NASA a rivalutare i suoi piani. A causa dell’aumento dei costi e del prolungamento delle scadenze, l’agenzia spaziale americana ha infatti deciso esplorare soluzioni più semplici ed economiche cercando di mantenere gli obiettivi scientifici della restituzione del campione. Una cosa però è certa: questa missione non decollerà almeno prima del 2030. In altre parole, Cina potrebbe superare l’agenzia americana.



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