Dall’attribuzione dell’80% delle partite della Ligue 1, comprese le dieci migliori, ad Amazon da parte della Professional Football League (LFP) per 250 milioni di euro a stagione nell’estate 2021 (valido fino al 2024), Canal+, che continuava a pagare 332 milioni di euro a stagione per il 20% delle partite, aveva avviato diversi procedimenti giudiziari dinanzi al Tribunale di Commercio di Parigi, all’Autorità garante della concorrenza e alla Corte d’appello di Parigi (due volte), citando il prezzo discriminazioni e notevoli danni finanziari. Finora il canale criptato era sempre stato rifiutato.
Questo venerdì, il gruppo Canal+ lo ha annunciato in un comunicato stampa “La decisione della Corte d’appello di Parigi, del 3 febbraio 2023, che ha respinto l’assegnazione dei diritti della Ligue 1 nel 2021, è stata annullata dalla Corte di Cassazione. Il caso viene rinviato alla Corte d’appello di Parigi che dovrà pronunciarsi nuovamente, senza potersi avvalere delle decisioni dell’Autorità garante della concorrenza. »
“Nessuna conseguenza immediata” per la LFP
Nel processo si è espressa anche la LFP, interpretando diversamente la decisione della Corte di Cassazione “principalmente per ragioni di tecnica procedurale” secondo lei. Ha anche ricordato questo “non comporta alcuna conseguenza immediata per la LFP e i club, le parti si ritrovano nella situazione precedente alla sentenza di appello in questione (era favorevole alla Lega). »
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