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Luka Modric è eterno e la Croazia rischia ancora di essere una vera rottura di palle in questo Europeo. I giocatori di Zlatko Dalic hanno dominato il Portogallo questo sabato a Lisbona (2-1), in proporzioni maggiori di quanto suggerisca il punteggio, soprattutto nel primo periodo.
Perché nei primi quarantacinque minuti abbiamo visto in campo una sola squadra. Il Portogallo ha subito subito un rigore piuttosto stupido da parte di Vitinha, anche se Mateo Kovacic ha fatto meglio del tiro e ha amplificato notevolmente la sua caduta. Modric l'ha trasformato (8°) e da lì si sono scatenati i finalisti della Coppa del Mondo 2018. Ci sono volute grandi parate di Diogo Costa davanti all'ex Rennais Lovro Majer (13°) o Andrej Kramaric (42°) per evitare la lezione, mentre Modric (11°) e Josko Gvardiol (35°) hanno mancato l'obiettivo.
Appena tornato dalle vacanze, Cristiano era in panchina
Di fronte, non è successo quasi nulla, nonostante un undici vicino a quello che potrebbe dare il via all'Euro, ad eccezione di Cristiano Ronaldo, arrivato in Portogallo solo venerdì dopo pochi giorni di vacanza. Il suo sostituto Gonçalo Ramos e Joao Félix non si trovavano da nessuna parte, Nuno Mendes era impreciso e anche Bernardo Silva faticava a distinguersi. Nessun tiro in porta in quarantacinque minuti, non eravamo lontani dal periodo peggiore dell'era Roberto Martinez.
Così all'intervallo l'allenatore ha cambiato tutto, inserendo Rafael Leao, Diogo Jota, Joao Cancelo e Nelson Semedo. E i suoi giocatori gli hanno dato ragione: dopo meno di tre minuti, Semedo straripa e crossa per Jota, che pareggia (48esimo). Pensavamo che la Seleçao si fosse ripresa, ma meno di dieci minuti dopo i croati tornano in vantaggio con Ante Budimir, più veloce di Ruben Dias dopo un tiro di Mario Pasalic che Diogo Costa respinge sulla traversa (56esimo).
Il Portogallo spinge grazie a un Leao pericoloso e crea qualche occasione: Bruno Fernandes manca di poco la porta nella seconda metà di un calcio d'angolo (65°) e Vitinha si vede respingere il suo gran tiro da Dominik Livakovic (68°). Ma i croati avrebbero potuto anche raggiungere facilmente il break e ci sono voluti due nuovi exploit di Diogo Costa contro Luka Susic (82esimo) e Nikola Vlasic (90esimo+3) per evitare il terzo gol.
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