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C’era da aspettarsi che la febbre del sabato sera si calmasse nonostante un lunedì soleggiato. Euforico dopo aver segnato la prima partita della sua storia ai Giochi Olimpici, e con stile, contro l’Olanda (sconfitta per 2-6), la squadra femminile francese di hockey su prato è scesa dalle nuvole contro il Belgio, perdendo 0-5. Una sconfitta logica, dato che il talento e l’efficienza dei belgi non hanno nulla da invidiare agli olandesi, che hanno battuto il mese scorso in Pro League (2-1), ponendo fine ad una serie di 18 partite senza sconfitte per gli Orange.
Come spesso accade in questo sport, il punteggio finale non dice tutto sulla prestazione dei perdenti, soprattutto nel secondo tempo, una volta passata la tempesta di una prima mezz’ora a senso unico. Guadagnando velocità grazie alle Pantere Rosse, i Blues non sono stati in grado di riprodurre gli schemi difensivi di sabato. In assenza del portiere titolare Lucie Erhmann, infortunata alla spalla e sostituita da Mathilde Petriaux, che non meritava “malgrado due gol che sono chiaramente di mia responsabilità”, ha ammesso onestamente che alla difesa francese sono mancati il cuore e la voce. Colpevoli di eccessivi sprechi tecnici sia a centrocampo che in campo, i giocatori di Gaël Foulard hanno subito tre gol in 18 minuti.
“Il nostro livello tecnico era decisamente troppo basso nel primo tempo. Non siamo riusciti a dare seguito a ciò che siamo riusciti a fare contro l’Olanda
Libera da ogni movimento, la quarta nazione al mondo assediò il campo francese. Il suo possesso indiviso ha fatto girare la testa al francese, incapace di superare i 22 metri avversari. “Il nostro livello tecnico era troppo basso nel primo periodosi è pentito dell’allenatore. Ci siamo messi nei guai. Non siamo riusciti a dare seguito a ciò che siamo riusciti a fare contro l’Olanda. I belgi avevano analizzato il nostro sistema difensivo molto elementare e avevano trovato piccoli difetti, è un vero peccato. »
Ma occorre fare di più per scoraggiare l’esempio collettivo francese. Portata da un ola prolungato, la piccola banda capitanata da Emma Ponthieu ha messo in campo tutto il cuore per evitare che il conto fosse troppo severo. Meglio organizzati in difesa e più efficaci in attacco, sono riusciti a dare fuoco al cerchio rosso, soprattutto in contropiede dopo un piccolo corner non bloccato dal Belgio.
Avrebbe potuto anche approfittare dell’espulsione al 10′ di Stéphanie Vanden Borre, per anti-gioco, per ridurre il punteggio. Invano. “Lo sport è questo, ci sono momenti in cui siamo meno coinvoltiha sostenuto Philippine Delemazure. Purtroppo è stato così, anche se nel secondo tempo siamo riusciti a riprenderci, grazie al mister e alla nostra squadra molto unita. Ma nel primo tempo non abbiamo mostrato la nostra vera natura. Forse a causa della stanchezza, non ho davvero una spiegazione… »
“La nostra forza mentale, la nostra coesione, giocare in casa davanti al nostro pubblico, ti fa venire voglia di provare qualcosa”
Dopo queste due sconfitte prevedibili visto lo status delle avversarie candidate al podio olimpico, le francesi non sono ancora eliminate. Ma, lucidi, sanno che la porta dei quarti di finale è quasi chiusa e si sono quindi posti l’obiettivo di uscire dai Giochi vincendo contro il Giappone (giovedì alle 19.45).
Emma Ponthieu: “Sapevamo che le nostre prime tre partite sarebbero state le più difficili con le grandi squadre nel girone d’ingresso (compresa la Germania che affronteranno mercoledì). Abbiamo un gol contro i giapponesi perché li abbiamo già affrontati più volte, a settembre, in casa. Iniziamo a conoscerli. Cercheremo di prepararci al meglio per dare il massimo. E’ una squadra che non si arrende, è super strutturata e fa tanto lavoro fisico. Ma la nostra forza mentale, la nostra coesione, il fatto di giocare in casa davanti al nostro pubblico, ti fa venir voglia di provare qualcosa. » Hanno già acquisito un’esperienza di alto livello che sicuramente sarà utile per il futuro di questo gruppo la cui età media è di soli 23 anni.
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