È una pagina di storia che si volta: Jaromir Jagr, oggi 52enne, ha annunciato di nascosto in un post su Instagram che per “Nella sua ultima stagione, giocava con una maglia nuova in ogni partita”. IL » scorso « ha fatto alzare dalle loro sedie tutti gli appassionati di hockey abituati a vedere l’esterno ceco ritornare ogni anno nel suo club, il Kladno, di cui è proprietario.
Membro del club Triple Gold
Sarebbe una pagina che si volta, non solo per l’hockey ma anche un po’ per la storia: Jaromir Jagr iniziò la sua carriera a 16 anni perché aveva tanto talento e in un paese che si chiamava ancora Cecoslovacchia, ancora parte dell’Est Blocco. Dove la Skoda fungeva da auto di stato. Oppure Václav Havel è stato regolarmente in prigione. Dove Emil Zatopek, un’altra leggenda dello sport ceco, cercava di vivere come meglio poteva, indebolito da problemi cardiovascolari, restano le tracce sinistre del suo trasferimento in miniera negli anni ’70, lui che aveva osato sostenere Alexander Dubcek e la Primavera di Praga nel 1968 A mondo che non esiste più ma che Jagr portava ancora dentro di sé, sul modello della scuola ceca di lacrosse. Era l’autunno del 1988 e l’adolescente giocava già per la prima squadra del Kladno.
Due anni dopo, fu scelto dai Pittsburgh Penguins, scegliendo il numero 68 in riferimento a quella primavera mai realmente avvenuta nel suo paese. Sarà la sua unica incisione politica in una carriera sportiva lunga quanto una frase di Proust. È iniziata nei giorni scorsi la 37esima stagione professionistica con Kladno nell’élite ceca, 1.941 partite di NHL (per 2.122 punti di cui 844 gol), 5 Olimpiadi ma soprattutto membro del “Triple Gold Club” con 3 titoli supremi conquistati: Oro olimpico (1998 ), il titolo di campione del mondo (2005 e 2010) e due Stanley Cup (nel 1991 e nel 1992) con l’amico Mario Lemieux. A 45 anni giocava ancora nella NHL
Oggi proprietario del club Kladno, da dove ha iniziato, ha spesso portato questa squadra a debita distanza. Mercoledì è stato nuovamente schierato in superiorità numerica per fornire un assist a Matyas Filip nella dura sconfitta per 5-1 a Pardubice.
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