Recentemente, i rappresentanti dell’agenzia spaziale americana (NASA) hanno incontrato gli ingegneri di un parco divertimenti in Florida. La NASA è davvero molto interessata alla tecnologia di frenata sulle montagne russe. Dovrebbe equipaggiare capsule di salvataggio di emergenza per gli astronauti come parte del programma Artemis.
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Un sistema di frenatura magnetica già collaudato
Il programma Artemide continua il suo progresso. La fase finale di questo programma, la missione Artemis 3, destinata a rimandare gli astronauti sulla Luna, è prevista per il 2026. In attesa di tale scadenza, restano ancora da risolvere alcuni punti, in particolare il sistema che mira a controllare la decelerazione delle capsule di evacuazione di emergenza astronauti. Come spiegato un comunicato stampa ufficiale dal 9 agosto 2024 qui è stato preso in considerazione un nuovo sistema di frenatura magnetica.
I rappresentanti della NASA si sono recati al incontro di ingegneri che lavorano in un parco divertimenti dalla Florida. L’obiettivo? Discutere la loro tecnologia di frenatura per le montagne russe con l’obiettivo di integrarle nelle capsule di salvataggio di emergenza. Gli ingegneri del parco sono esperti mondiali in sistemi di frenatura magnetica, secondo Jesse Berdis, vice project manager per l’esplorazione e i sistemi terrestri della NASA.
Primo utilizzo durante la missione Artemis 2
Fino ad oggi il sistema di decelerazione utilizzato dalla NASA era di natura meccanica. Infatti il canestro è stato fermato nella sua caduta grazie al dispiegamento di una rete. Per l’agenzia il nuovo sistema di frenatura magnetica potrebbe consentirlo evacuazione più rapida e sicura astronauti. Più specificamente, il sistema in questione qui, utilizzato da molti produttori di montagne russe, è il sistema di frenatura a correnti parassite. Quest’ultimo ricorre semplicemente a magneti per rallentare un veicolo e quindi non provoca alcun attrito. Inoltre, questo metodo viene utilizzato anche su veicoli pesanti e autobus.
Infine, dovete sapere che la NASA ha già pianificato un primo utilizzo di questo sistema frenante. Quest’ultimo, infatti, farà parte della missione Artemis 2 nel 2025, durante un viaggio che mira a fare il giro della Luna senza atterrarvi. Se il dispositivo sarà soddisfacente, la sua presenza sarà mantenuta per la missione Artemis 3 che firmerà l’accordo ritorno dell’uomo sulla Luna.
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