La diversità biologica rappresenta un pilastro fondamentale della nostra dieta e, per estensione, della nostra salute. Ma la perdita di biodiversità, che continua ad accelerare al ritmo del cambiamento climatico, non fa altro che minacciare pericolosamente i nostri mezzi di sussistenza.
Sommaire
Una perdita di biodiversità che continua ad accelerare
IL perdita di biodiversità è un fenomeno globale che comporta la riduzione del numero delle specie viventi (animali, piante e microrganismi), nonché dellaindebolimento della diversità genetica. Questo processo, principalmente legato a attività umanesta accelerando in modo allarmante. Tra i principali fattori di perdita di biodiversità :
- La distruzione degli habitat naturali : espansione agricola, deforestazione, urbanizzazione.
- Sfruttamento eccessivo delle risorse : pesca eccessiva, caccia eccessiva, disboscamento intensivo ed estrazione mineraria.
- Inquinamento : inquinanti agricoli (fertilizzanti, pesticidi), industriali (rifiuti chimici) o urbani (emissioni di gas, rifiuti di plastica).
- Cambiamento climatico : aumento delle temperature, cambiamenti nelle precipitazioni, acidificazione degli oceani, fenomeni meteorologici estremi, ecc.
- L’introduzione di specie invasive : eliminazione delle specie autoctone attraverso competizione, predazione o introduzione di malattie.
- Frammentazione genetica : la distruzione degli habitat combinata con la riduzione delle popolazioni isola le specie in frammenti di territori, limitando gli scambi genetici e indebolendo la loro capacità di adattamento ai cambiamenti ambientali e alle malattie.
La perdita di biodiversità mette a rischio il nostro cibo
Secondo l’ultimo Rapporto IPBES (piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici), un milione di specie animali e vegetali sono minacciati in tutto il mondo. Una minaccia che non grava solo su animali e piante: Anche gli esseri umani sono colpiti da questa drastica perdita di biodiversitàmettendo a rischio la loro dieta.
Perché tutti gli organismi naturali, compresi gli insetti, i funghi e i lombrichi, lo rendono possibile sostenere la produzione alimentare via la impollinazione piante, il purificazione acqua o addirittura fecondazione suoli.
La fauna e la flora sono sempre più numerose sensibile ai parassitimalattie e cambiamento climaticoi produttori pensano di non avere altra soluzione che ricorrere a pesticidi o trattamenti antibiotici, indebolendo ulteriormente il suolo e gli animali.
In un secolo scomparirebbe il 90% delle specie coltivate
Secondo il quotidiano scientifico Scienze del futurosu circa 6000 specie di piante coltivate a scopo alimentaremeno di 200 di loro contribuiscono oggi alla produzione globale. Inoltre, solo nove di essi rappresentano il 66% della produzione agricola totale.
Per quanto riguarda il prodotti alimentari animaliquasi un terzo di lo stock ittico è sovrasfruttatopiù della metà dei quali hanno raggiunto il limite di resistenza. IL animali terrestre non stanno meglio con circa Il 26% delle razze di bestiame sono a rischio di estinzione sui 7745 registrati per paese.
Una dieta prevalentemente a base vegetale e pratiche più rispettose della biodiversità come l’agricoltura biologica, la gestione sostenibile del suolo o anche lotta integrata ai parassiti arrivano poi come metodi di risparmio in un mondo ancora dominato dalla chimica.