La realizzazione della foto in prima pagina de “L’Équipe” con la medaglia d’oro dei judoka



È la storia di un primo colpo mancato e di un lavoro di squadra. La foto scelta per apparire sulla prima pagina del nostro quotidiano di domenica 4 agosto mostra la squadra francese di judo raggiante dopo aver vinto l’oro, al termine di una finale mozzafiato contro il Giappone e un ippon finale di Teddy Riner.

Gli undici azzurri non solo hanno alzato la testa per guardare il gol, con la medaglia in mano, ma hanno formato un cuore che si può interpretare in mille modi. UN « cuore sacro »come saluta il titolo, che fa eco anche alle due medaglie conquistate dai ciclisti nella corsa su strada (Valentin Madouas in argento, Christophe Laporte in bronzo) e il circuito tracciato nelle strade di Montmartre.

Per capire come questa foto sia finita sul “titolo” (parte centrale) di Il gruppodevi tornare indietro di 24 ore e La prima medaglia d’oro di Teddy Riner. A 16 secondi dalla fine del suo combattimento contro il coreano Kim Min-jong, il colosso francese ha piazzato un ippon che gli ha regalato il terzo titolo individuale e lo ha consacrato un po’ più nella leggenda. Pochi secondi dopo aver stretto la mano all’avversario, si inginocchia e alza lo sguardo al cielo, estasiato.

Ma dopo aver seguito diverse gare di judo quest’anno, Stéphane è ormai identificato con i pesi massimi e, dopo la cerimonia del protocollo, lo convince a… tornare al centro del tatami per sdraiarsi e guardare verso il cielo – o meglio verso il robot. Da lontano Bernard attiva il suo joystick ma il judoka usa l’asse sbagliato. Qualità eccellente, l’immagine non è stata selezionata per la prima pagina Il gruppo ma sarà scelto da Il mondo – l’agenzia sportiva Presse che commercializza queste immagini – per la prima pagina del suo supplemento olimpico.

Il recupero è stato un successo solo a metà, ma è stato un investimento per la gara a squadre del giorno successivo: il capitano dei Blues ha integrato la presenza del robot. Quando Riner manda a terra i 160 kg del giapponese Tatsuru Saito, i due fotografi conoscono già la strategia da applicare. Tutto si deciderà dopo la cerimonia di protocollo, all’uscita dal podio. Con il consenso e l’aiuto di Riner, Stéphane Mantey riunisce i membri della squadra francese e li dispone in cerchio, nel punto preciso del tatami dove il loro sguardo sarà diretto verso l’obiettivo del robot.

Il meglio è per ultimo: il cuore disegnato da Riner, Agbégnénou, Gaba, Dicko e co è stato del tutto involontario e i redattori della serata (Jean-Philippe Leclaire e Hervé Fouillet) avevano immaginato il titolo “Sacré coeur” prima di ricevere le immagini.

È stato solo necessario inclinare leggermente la foto originale in modo che la forma fosse leggibile in prima pagina, come ha fatto il direttore artistico Renaud Didierjean. E siccome doveva trattarsi di una storia di karma, la cartella fotografica portava il numero 90, come la categoria di peso sorteggiata per il punteggio d’oro della finale.



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