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Dal 2005, nelle gare a tappe, al corridore che subisce una caduta o un problema meccanico negli ultimi tre chilometri viene automaticamente accreditato il tempo del gruppo a cui apparteneva al momento dell’incidente, nell’interesse della sicurezza. L’anno prossimo non sarà più così.
In l’ultimo aggiornamento del proprio regolamentoche entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, l’Unione ciclistica internazionale (UCI) precisa che le cadute, per essere prese in considerazione dalla regola dei tre chilometri, devono essere “coinvolgere più corridori”. Ciò significa che un corridore che cade da solo non beneficerà più di questa regola.
L’ente ha inoltre indicato che oltre al nastro di cronometraggio posto all’arrivo, gli organizzatori di tutte le gare UCI devono installarne uno al cartello dei tre chilometri. “per identificare i corridori di ogni gruppo e i loro distacchi di tempo”.
Per ridurre il rischio di cadute, questa distanza può sempre essere estesa a quattro o addirittura cinque chilometri (come è avvenuto in sei tappe sprint l’estate scorsa al Tour de France).
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