La serie nera continua. Dopo che Shelly-Ann Fraser-Pryce si è ritirata sabato poco prima delle semifinali dei 100 metri a causa di un infortunio al tendine del ginocchio, è stata la volta dell’altra grande velocista giamaicana, Shericka Jackson, a ritirarsi domenica mattina nelle manche dei 200 metri di distanza dove è la detentrice del doppio titolo mondiale.
Pochi giorni fa, la Jackson aveva già rinunciato a gareggiare nei 100 metri, non ritenendosi sufficientemente attrezzata per competere su entrambi i fronti, meno di un mese dopo essersi infortunata al polpaccio durante l’incontro di Székesfehérvár (Ungheria) del 9 luglio.
Fraser-Pryce, 37 anni, che ha visto le sue ultime Olimpiadi a Parigi, ha vinto quattro medaglie nei 100 metri dai Giochi del 2008, dove ha intascato l’oro, come quattro anni dopo a Londra. Ma negli ultimi mesi “Mummy Rocket” aveva corso pochissimo, già a causa di problemi muscolari. La sua serie, terminata venerdì in 10 »92, aveva comunque dato segnali rassicuranti sul suo stato di forma.
“È difficile per me trovare le parole”
Sabato inizialmente c’era stata un po’ di confusione sul motivo del suo ritiro. Arrivando allo Stade de France, la SAFP ha avuto difficoltà ad accedere allo stadio di riscaldamento, scontrandosi con un servizio di sicurezza poco accomodante, proprio come Sha’Carri Richardson. Ma tutto è tornato alla normalità poco dopo. È stato un dolore ai muscoli posteriori della coscia che ha portato la due volte campionessa olimpica a non presentarsi all’inizio delle semifinali.
“È difficile per me trovare le parole per descrivere quanto sono deluso”ha scritto sabato sera sui social, senza ulteriori dettagli sulla sua capacità di tornare in tempo per gareggiare nella 4×100 m.
Dal canto suo, Shericka Jackson (30 anni) ha purtroppo avuto nelle ultime ore la conferma che il suo fisico non era pronto per inanellare diversi giri di alto livello sul giro della pista, dove non ha mostrato alcuna forma brillante in questa stagione. L’atleta allenata da Stephen Francis non ha specificato la gravità del suo infortunio.
Privata di SAFP e Jackson, la Giamaica non è stata rappresentata sul podio olimpico dei 100 metri per la prima volta dal 1988 e dalle Olimpiadi di Seul. Anche Elaine Thompson-Herah (32), due volte campionessa olimpica sui 100 e 200 m a Rio e Tokyo, ha avuto una stagione interrotta da problemi fisici (tendini d’Achille) e non è riuscita a qualificarsi per Parigi.
Sembra dunque chiudersi un ciclo glorioso per la sprint breve femminile giamaicana, anche se la prossima generazione esiste, come la promettentissima Tia Clayton, 19 anni, due volte campionessa del mondo junior e 7a nella finale dei 100 metri sabato sera in 11 » 04, dopo aver realizzato una splendida partenza.
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