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L’atmosfera era fantastica allo stadio Murcia, dove la Spagna ha giocato per la prima volta in casa il suo titolo di campionessa europea a Berlino in luglioe dove il capitano Alvaro Morata ha consegnato al pubblico il trofeo prima del calcio d’inizio, tra un tripudio di gioia. Ma ci è voluta la perseveranza dei 30.000 tifosi per continuare a cantare così forte nonostante uno spettacolo non proprio entusiasmante contro la Danimarca.
La Roja ha monopolizzato la palla come al solito, ma non ha avuto la velocità e le idee per sperare di ostacolare un disciplinato muro danese. Sminuita dalle assenze, privata di sei titolari nella finale degli Europei, tra la squalifica di Robin Le Normand e gli infortuni (Unai Simon, Carvajal, Dani Olmo, Rodri, Nico Williams), e le è servito più di un’ora per iniziare davvero ad accelerare , sulla scia delle ispirazioni di Lamine Yamal.
Il giocatore del Barcellona era stato il più pericoloso della partita proprio alla fine del primo periodo, ma ha mancato la porta a porta aperta (45esimo). Ed è stato proprio lui a svegliare i suoi, con un bellissimo tiro in porta sul quale Schmeichel si è adagiato bene (72°). Il portiere danese viene battuto pochi minuti dopo, su un tiro al volo dai 18 metri di Zubimendi dopo una palla respinta male dalla difesa. Il tiro è stato deviato da Hojbjerg e Schmeichel in questo caso è stato ben lungi dall’essere imperiale. Senza convincere, la Spagna ha quindi fornito l’essenziale e si è classificata prima nel suo girone, tre giorni prima di ospitare la Serbia.
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