L'ASOIF non è d'accordo con Sebastian Coe sulla sua decisione di pagare i campioni olimpici

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Nel suo comunicato stampa, l'ASOIF esordisce ricordando di non essere stata né informata né consultata prima dell'annuncio di World Athletics, avvenuto 24 ore dopo il congresso di Birmingham: “Sembra che l’ultima iniziativa della Federazione Internazionale di Atletica Leggera apra, anziché risolvere, una serie di questioni complesse. L'ASOIF solleverà queste preoccupazioni a World Athletics e continuerà a promuovere il dialogo tra i suoi membri e il CIO. L’unità e la solidarietà tra i membri dell’ASOIF rimarranno cruciali per garantire un futuro sano della governance sportiva e del movimento olimpico nel suo insieme”.

Poche possibilità che ribalti la sua decisione

L'ASOIF ne è convinta “questa iniziativa mina i valori dell’olimpismo e l’unicità dei Giochi” e lo sottolinea “Non tutti gli sport potrebbero o dovrebbero replicare questa iniziativa, anche se lo volessero. Il pagamento di premi in denaro in un ambiente multisportivo va contro il principio di solidarietà, rafforza un diverso insieme di valori in tutti gli sport e solleva molte domande”.

Questa affermazione, tuttavia, difficilmente spingerà Coe a revocare la sua decisione, come descritto da World Athletics « storico ». Prendendolo senza preavviso dai suoi colleghi di altre federazioni, il britannico difficilmente ha ottenuto alcun punto nella prospettiva di una possibile candidatura alla presidenza del CIO. Il Comitato Olimpico Internazionale si è accontentato di prendere atto di questa decisione, ma ha insistito fortemente sul fatto che si ponesse l'accento sulla solidarietà olimpica. Una reazione puramente diplomatica a una decisione che, secondo molte fonti, non piace affatto al Cio.

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