Per decenni gli scienziati sono stati affascinati da Europa, una delle lune di Giove. Nascosta sotto uno spesso strato di ghiaccio, questa luna contiene un enorme oceano di acqua liquida. Questa scoperta suscitò immenso interesse, perché la presenza di acqua liquida è spesso considerata una condizione essenziale per l’emergere della vita. Per svelare i misteri di Europa e determinare se potrebbe ospitare forme di vita extraterrestre, la NASA ha progettato la missione Europa Clipper.
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Una missione ambiziosa per esplorare le profondità dell’Europa
Lanciato nell’ottobre 2024, la sonda Europa Clipper inizierà un lungo viaggio verso Giove. Una volta arrivato a destinazione, effettuerà numerosi voli ravvicinati sull’Europa, consentendo agli scienziati di raccogliere una notevole quantità di dati. Dotata di una serie di strumenti scientifici all’avanguardia, la sonda sarà in grado di studiare la composizione della superficie e dell’oceano europei, misurare lo spessore dello strato di ghiaccio e analizzare i pennacchi d’acqua che fuoriescono dalla superficie.
Uno degli obiettivi principali della missione è quello di determinare se le condizioni necessarie affinché la vita appaia esistono sotto la superficie d’Europa. Gli scienziati sono particolarmente alla ricerca di molecole organiche, gli elementi costitutivi della vita, nonché di fonti di energia che potrebbero alimentare gli ecosistemi sottomarini.
I risultati della missione Europa Clipper potrebbero quindi avere profonde implicazioni per la nostra comprensione dell’origine e dell’evoluzione della vita. Scoprindo se la vita potrebbe essere emersa in un ambiente così diverso da quello della Terra, potremmo infatti ampliare considerevolmente la nostra concezione dell’abitabilità e della diversità della vita nell’Universo.
Sfide tecniche da superare
La missione Europa Clipper rappresenta una vera sfida ingegneristica. L’ambiente gioviano è infatti particolarmente ostile. Queste condizioni estreme richiedono quindi tecnologie all’avanguardia per proteggere la sonda e i suoi strumenti.
Una delle preoccupazioni principali degli ingegneri era quella di proteggere l’elettronica della sonda dalle radiazioni. Questi possono danneggiare i circuiti e corrompere i dati. Per rimediare a questo, gli ingegneri hanno integrato diversi livelli di protezione. Nel dettaglio, la sonda è ricoperta da materiali densi, come l’alluminio, che assorbono parte della radiazione. Anche i componenti elettronici utilizzati a bordo della sonda sono stati appositamente progettati per resistere alle radiazioni. Sono realizzati con materiali più durevoli e sottoposti a test rigorosi prima di essere integrati. Infine, un sofisticato software è in grado di rilevare e correggere gli errori causati dalle radiazioni nei dati.
È inoltre necessario effettuare sorvoli ravvicinati dell’Europa estrema precisione di navigazione. Il minimo errore di traiettoria potrebbe portare ad una collisione con la luna. Per garantire la sicurezza della sonda, gli ingegneri hanno integrato diversi strumenti, comprese antenne ad alto guadagno. Questi permettono di mantenere una comunicazione costante con la Terra e di ricevere segnali telemetrici molto precisi. Giroscopi e accelerometri misureranno anche l’orientamento e i movimenti della sonda in tempo reale.
Una data di lancio fissa
Dopo anni di attenta progettazione e innumerevoli test, la NASA ha fisso io 10 ottobre 2024 la data tanto attesa per il lancio di questa missione. Europa Clipper sarà alimentato da un potente razzo SpaceX Falcon Heavy proveniente dal famoso Kennedy Space Center in Florida. Questa scelta del lanciatore, sviluppato dalla società SpaceX, dimostra l’ambizione di questa missione e la necessità di una notevole potenza di propulsione per raggiungere i confini del Sistema Solare.
La sonda inizierà quindi un viaggio che durerà diversi anni. La durata esatta del viaggio dipenderà dalla traiettoria scelta dagli ingegneri, ma si stima che sarà necessaria circa sei anni ad Europa Clipper per raggiungere il sistema gioviano. Questo lungo viaggio sarà scandito da diverse manovre di assistenza gravitazionale, che permetteranno alla sonda di guadagnare velocità sfruttando la gravità dei pianeti che incontrerà sul suo percorso.
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