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Secondo chi lo incontra abitualmente, sfondare il guscio di Carlos Rodriguez o fargli uscire un sorriso sarebbe, a quanto pare, un miracolo. Ma sabato, in cima a Leysin, il giovane spagnolo, maglia gialla di leader del Tour de Romandie sulle spalle, un berretto in una mano e un mazzo di fiori nell'altra, sembrava essere in paradiso, mostrando una parvenza di sorriso. . Quindi tutto può succedere.
Sicuramente perché la promessa del ciclismo spagnolo è ormai a pochi chilometri dal regalarsi la prima grande corsa a tappe World Tour della sua carriera, a soli 23 anni. Se alcuni lo hanno già fatto prima di lui, per Rodriguez un'incoronazione oggi in Svizzera potrebbe sicuramente dare una spinta ai suoi progetti futuri. E metterlo sulle orme di un certo Alberto Contador, il suo idolo per tutta la vita. Sabato è arrivato terzo nella quarta tappa, dietro a Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) e Florian Lipowitz (Bora-Hansgrohe), sufficiente per prendere il comando della classifica generale.
Già una vittoria di tappa al Tour de France
Arrivato nell'Ineos Grenadiers a soli 19 anni senza aver avuto il tempo di passare dall'area dell'Espoirs, l'andaluso è riuscito a realizzare dei tiri brillanti ma senza mantenere davvero un livello perfetto nel tempo, per mancanza di fiducia o addirittura per cadute multiple.
Lo spagnolo ha però carattere e potenzialità non ancora sfruttate appieno. L'anno scorso, in occasione della sua prima partecipazione al Tour de France, dove finì quinto a Parigi, il nativo di Almunecar ebbe l'intelligenza di lasciare che Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard si cimentassero in una partita a manovella sulle piste di Joux- Aereo, prima di realizzare un colpo da maestro per dirigersi verso il primo trionfo a Morzine durante la 14a tappa. Dopo una fine di stagione sconvolta dalle voci insistenti, e provata, annunciandola con la Movistar nel 2024, Rodriguez ha infine preferito prolungare fino al 2027 con la squadra britannica. Ora deve fare un vero passo avanti. A inizio aprile aveva già fatto sapere di essere in buona forma vincendo l'ultima tappa del Giro dei Paesi Baschi e arrivando secondo assoluto alle spalle di Juan Ayuso (Emirati Arabi Uniti).
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