Lenni Nouchi, terza fila della MHR: “Un anno da dimenticare”

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“Hai 20 anni, un anno fa sei stato campione del mondo con gli U20, come hai vissuto questa stagione difficile?
Non me l'aspettavo. L'inizio è molto complicato, anche a livello emotivo, ho versato qualche lacrima dopo la sconfitta di Perpignan (23-16, 18 novembre). Ho avuto momenti complicati ma mi sono affidato ai giocatori più esperti per ri-mobilitarmi. Spero di vivere stagioni migliori in futuro, questa mi avrà insegnato tante cose.

Hai sperimentato tutti i pericoli del rugby professionistico in pochi mesi…
Tutto è esacerbato, la vittoria, la sconfitta, le emozioni… ho capito le responsabilità. Non siamo giocatori della domenica. Quando vinciamo siamo molto più contenti e quando perdiamo ovviamente pesa. Ho avuto una buona introduzione al rugby professionistico (ride). In termini di rugby, è difficile fare peggio. E' un anno da dimenticare a livello collettivo, dobbiamo salvare la società e guardare velocemente al futuro.

Sei stato uno dei capitani in questa stagione. È stato facile affrontarlo a 20 anni?
Non me l'aspettavo. Bernard (Laporte) e Patrice (Collazo) mi hanno portato nel loro ufficio per raccontarmelo. Mi ha messo molta pressione, vista la mia età, ma sono stato ben supportato dagli anziani, che mi hanno anche spinto a spingermi un po’ di più. Le responsabilità non mi spaventano, mi danno una missione in più che mi piace coinvolgere ancora di più quando entrerò in campo.

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Ci sono paure, dubbi, prima un incontro del genere ?
Esiste una forma di stress, ma non devi lasciarti sopraffare. Siamo consapevoli del livello che abbiamo avuto in questa stagione. Ma da più di tre settimane i 40 giocatori si sono mobilitati per salvare il club. Ne abbiamo avuto abbastanza per tutta la stagione, quindi vogliamo tutti dimostrare che non siamo dei pushover. Soprattutto, mantieni la calma e abbi tutte le energie per domenica, alle 18:00. Non prima. »

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