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Recentemente, l'Agenzia spaziale europea (ESA) ha presentato una missione unica per studiare il Sole: Proba-3. Il suo scopo sarà quello di creare eclissi artificiali per rivelare l'atmosfera solare e conoscere così meglio la nostra stella.
Due satelliti a 60.000 km dalla Terra per studiare il Sole
8 aprile 2024 si è verificata un'eclissi totale, visibile dapprima sulla costa occidentale del Messico prima di attraversare una quindicina di stati americani e terminare il suo corso nel Canada orientale. La prossima eclissi visibile in questa posizione dovrebbe verificarsi tra 370 anni. I centri studi nordamericani hanno così approfittato di questa occasione per osservare il Sole e più precisamente la sua atmosfera. È infatti invisibile a occhio nudo, ma appare durante eventi estremamente rari come le eclissi. Tuttavia, per evitare di far aspettare gli astronauti per quasi quattro secoli, l’Agenzia spaziale europea (ESA) ha svelato un nuovo progetto: Proba-3. Per farlo, consisterebbe nel lanciare due satelliti a forma di scudo a 60.000 chilometri dalla Terra generare eclissi artificiali allineandosi con il Sole.
Durante i due anni della missione, il satellite principale (1,4 m di larghezza e 250 kg) fungerà da Luna artificiale. Lo scopo sarà quello bloccare la luce solare per far risaltare l'atmosfera. Un po' più pesante, il secondo satellite raccoglierà dati utilizzando un coronografo di bordo. Ciò dovrebbe consentire agli scienziati della missione di leggere i risultati della missione e saperne di più sul Sole.
I due satelliti saranno lanciati da due razzi indiani nel settembre 2024, prima di essere posti sotto il controllo degli ingegneri europei. Quest'ultimo avrà il difficile compito di padroneggiare la navigazione in volo, ma lo sarà ben aiutato da algoritmi efficienti e soprattutto molto reattivo.
Studia la corona solare
Dovresti sapere che il successo della missione dipende dall'estrema precisione. In effetti, i due satelliti dovranno farlo rimanere ad una distanza di 144 metri, al millimetro più vicino. Per mantenere questa distanza, l'ESA si affida a un sensore laser il cui scopo sarà quello di informare gli ingegneri in tempo reale. Il primo satellite analizzerà così le informazioni e utilizzerà il suo sistema di micropropulsione per mantenere sempre la distanza necessaria.
Il direttore della missione Proba-3 non è altro che Damien Galano, ingegnere di sistema e specialista in coronografia presso il Centro europeo di ricerca e tecnologia spaziale (ESTEC). In una pubblicazione ufficiale del 1 febbraio 2024, ha spiegato che la missione ci permetterà di studiare la corona solare, una regione del Sole ancora molto poco conosciuta. Va detto che questa zona sparsa è incredibilmente calda poiché la temperatura supera il milione di gradi. Ciò è però molto sorprendente in quanto la temperatura sulla superficie della stella, situata pochi chilometri sotto la corona, solo circa 6.000°C. Inoltre, la corona solare lo è all’origine dei brillamenti solari che possono avere un impatto sui satelliti e sui moderni mezzi di comunicazione.
Infine, al di là dell’interesse scientifico, la missione Proba-3 sarà molto importante, perché dovrà dimostrare che l’Europa è ancora all’avanguardia nel campo dell'osservazione astronomica.
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