Letsile Tebogo imbattibile a Zurigo, Cyréna Samba-Mayela e Sasha Zhoya alle gambe



Incontrando il Papa durante l’incontro a Roma, Letsile Tebogo aveva messo dalla sua parte tutte le possibilità per prolungare la sua invincibilità. Ma sono soprattutto le gambe del Batswana a parlare in ogni sua uscita. Mentre ogni volta che si presenta sulla linea di partenza dal suo titolo olimpico nel mezzo giro di Parigi, sottolineiamo che non si è allenato molto dopo aver festeggiato il titolo in casa, Tebogo mostra il contrario in pista.

Anche questo giovedì sera a Zurigo, nonostante Kenneth Bednarek deciso a buttarlo giù, il corridore in maglia arancione si è spinto al limite per recuperare il deficit accumulato nella prima parte di gara per vincere in 19 »55 ( + 0,4 m/s) davanti agli americani Bednarek (19 »57), Erriyon Knighton (19 »79) e Fred Kerley (19 »81).

N. 6 m per Duplantis

Vincitore di un’esibizione di 100 metri contro Karsten Warholm – infortunato per i 400 ostacoli) – Mercoledì sera Armand Duplantis ha firmato una bellissima doppietta vincendo la gara di salto con l’asta (non inclusa nel programma della Diamond League). Anche se ovviamente, sulla carta, questa vittoria era più logica della prima per lo svedese, non è stata una corsa tranquilla per il campione olimpico e detentore del record mondiale (6,26 m a Chorzow).

Anche se la gara è iniziata sotto un diluvio di pioggia, la pista è rimasta ovviamente bagnata per tutta la durata dell’incontro, lasciando i saltatori con l’asta in uno stato di massima allerta. In queste condizioni, e mentre Renaud Lavillenie (7° con 5,42 m) e Thibaut Collet (5° con 5,62 m) si erano fermati prima, Duplantis si è dovuto accontentare di una vittoria nelle prove contro Sam Kendricks con un salto a 5,82 m. Questa è la prima volta dal meeting indoor del 6 febbraio che il detentore del record mondiale non supera almeno i 6 metri in un meeting (escluse le qualificazioni europee e olimpiche).

Samba-Mayela vicini alla vittoria

Vicecampione olimpico in un bollente Stade de France ad agostoCyréna Samba-Mayela ha riscoperto le sue sensazioni estive questo giovedì sera a Zurigo. Nei 100 metri a ostacoli, ancora una volta fitti come un dipartimento di materiale scolastico al supermercato questo fine settimana, la francese si è classificata seconda in 12 »40 (+ 0,8 m/s), battuta solo dalla sua collega allenatrice e campionessa olimpica di Tokyo, Jasmine Camacho -Quinn (12 »36), mentre il campione olimpico di Parigi, l’americano Masai Russell, si è classificato 3° in 12 »47.

Nuguse colpisce Ingrebrigtsen

È diventata una cattiva abitudine per Jakob Ingebrigtsen. Con uno schema identico agli ultimi tre grandi campionati (i Mondiali di Eugene e Budapest e le Olimpiadi di Parigi), il norvegese, partito ancora una volta per attaccare il record mondiale dei 1500 m di Hicham El Guerrouj (3’26 »00 ), dopo aver battuto quello dei 3.000 m di Chorzow, è stato battuto nel rettilineo finale, fungendo da lepre di lusso per i suoi avversari, dopo la bella prova dell’inglese Elliot Giles, vera lepre della giornata per il tiro.

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Questa volta è stato l’americano Yared Nuguse, 3° alle Olimpiadi di Parigi, che ha approfittato del motore norvegese per superarlo nel rettilineo finale dopo aver passato la gara sul portapacchi per vincere in 3’29 »21 davanti a Ingebrigtsen ( 2° in 3’29 »52), mentre la sorpresa campione olimpico di Parigi, Cole Hocker, si è classificata 3° in 3’30 »46. Poco più avanti il ​​francese Azeddine Habz ha ottenuto il 7° posto in 3’32 »39.

Zhoya continua con un record

Vincitore dei 110 ostacoli a Roma in 13”18 (escluso il programma della Diamond League) la scorsa settimana, il francese ha fatto seguito a un record personale (13”15 finora) a Zurigo. Senza grossi errori all’inizio (che era il suo punto debole finora in questa stagione), il detentore del record mondiale junior è rimasto a lottare con i suoi avversari per tutta la gara – ad eccezione del campione olimpico Grant Holoway, che ovviamente è partito come una bomba come se fosse sua abitudine. – prima di finire forte e guadagnare metri su Holloway per tagliare finalmente il traguardo in 13 »10 (-0.3 m/s) dietro all’americano (13 »01).

“Sono contento della mia serata ma anche un po’ arrabbiatoconsegnò Zhoya. Nel riscaldamento non mi sentivo molto bene, poi in gara è andata meglio, ma ho faticato un po’ in uscita dai blocchi e soprattutto ho superato male l’ultimo ostacolo… Se non lo colpisco , francamente è stata un’ottima gara, con un tempo migliore. Ma questo record personale è ancora lì, dimostra che sto progredendo e non vedo l’ora di vedere cosa verrà. C’era vento sfavorevole, un po’ di pioggia, era abbastanza rinfrescante, non mi ha dato molto fastidio, la visibilità era buona e bisogna saper correre in tutte le condizioni. »

Ducos lontano dalle sue aspettative

Sempre molto ambizioso, il francese ha puntato ancora una volta – è arrivato sotto i 5 centesimi al meeting di Chorzow (47 »42) – il record francese di Stéphane Diagana (47 »37 nel 1995) nonostante le condizioni climatiche (pista fradicia e 17 gradi alla partenza) inizialmente non offriva grandi possibilità di esibirsi. Come al solito, la quarta delle ultime Olimpiadi è iniziata alla grande, con la stessa rapidità con cui la campionessa del mondo 2023, Alison dos Santos, si è piazzata nel corridoio davanti a lui. Ma mentre il brasiliano si arrendeva a metà gara, il francese sembrava destabilizzato e perdeva terreno per finire quarto in 48 »02, molto indietro rispetto al vincitore, il giamaicano Roshawn Clarke (47 »49).

“Mi sentivo un po’ stanco, ho dato tutto ma stasera non è bastato (giovedì), ha spiegato Ducos. Sono partito forte, credo, ma devo rivedere la gara, non avevo la solita forza sugli appoggi nei primi 200 metri. Forse ha giocato un ruolo il fatto di fare tante gare. La stagione è stata lunga. Adesso lunedì ho un altro incontro a Bellinzona (9 settembre). Per la cronaca francese si tratta di un rinvio. »

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Richardson si prende una piccola vendetta

Contano solo le grandi serate ma Sha’Carri Richardson ha saputo riscoprire il gusto della vittoria in rettilineo e di imporsi contro Julien Alfred, colui che le aveva privato del titolo olimpico allo Stade de France. In una gara serrata, l’americana ha realizzato il miglior piazzamento vincendo in 10 »84 (+ 0,1 m/s) davanti ad Alfred (10 »88) e alla britannica Dina Asher-Smith (10 »89).

Lamote è un buon affare

Alla ricerca di un posto nella finale della Diamond League la prossima settimana a Bruxelles, Rénelle Lamote sapeva di dover finire nei primi posti per sperare di recuperare abbastanza punti. Infine 5a in 1’58 »82 in una gara dominata dalla keniana Mary Moraa (in 1’57 »08), la francese ha recuperato punti nella classifica della Diamond League essendo ora ottava a pari punti con l’etiope Habitam Alemu e la franco-beninese Noélie Yarigo (12 punti). A dover decidere la migliore prestazione della stagione in questi casi, sarà Lamote ad avere il biglietto per Bruxelles, soprattutto da quando Keely Hodgkinson, campionessa olimpica in carica e quinta nel ranking, ha concluso la sua stagione.

Chebet lungo sulla base del record del mondo

Già autore del record mondiale dei 10.000 m ad inizio stagione a Eugene (28’54 »14, 25 maggio), il keniano ha corso a lungo sulla base del record dei 5.000 m sulla pista del Letzigrund. Sola di fronte alla luce dell’onda (lepre luminosa), la due volte campionessa olimpica dei 5.000 e dei 10.000 m di Parigi è caduta a pochi metri dal 4° chilometro per vincere infine in 14’09 »52, non molto lontano dal suo record personale sulla distanza ( 14’05 »92) che resta la terza prestazione mondiale della storia sulla distanza.

Il salmone li ha affumicati

La giamaicana Shiann Salmon ha vinto i 400 ostacoli in 52.97, stabilendo un nuovo record personale. La sesta alle ultime Olimpiadi ha approfittato delle doppie assenze di Sydney McLaughlin-Levrone e Femke Bol, i due spaventapasseri del circuito sulla distanza, per vincere la sua prima Diamond League. Nella stessa gara, la francese Louise Maraval, ottava alle Olimpiadi, sembrava mancare di gambe – come durante la sua ultima uscita a Roma – e alla fine si classificò 7a in 55 »54.

In serata, la detentrice del record mondiale Yaroslava Mahuchikh ha vinto il salto in alto con un salto di 1,96 m. Stesso dominio per il tre volte campione olimpico dei pesi Ryan Crouser (22,66 m). Infine, nei 3.000 m, il francese Hugo Hay ha conquistato il nono posto sui 3.000 m in 7’44 »46, vittoria andata al keniano Jacob. Crop (7’34 »80).



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