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Mentre l’incertezza di bilancio incombe sulla missione americana di ritorno del campione su Marte, l’Agenzia spaziale europea (ESA), che partecipa al progetto, continua ad andare avanti. La sonda incaricata di recuperare i campioni nell’orbita marziana per riportarli sulla Terra ha appena superato con successo l’esame di progettazione.
Missione di ritorno del campione su Marte sospesa
IL missione Ritorno del campione di Marte (MSR) ha l’ambizioso obiettivo di riportare sulla Terra campioni di rocce e polvere marziane. Il rover Perseverance, attualmente attivo nel cratere Jezero, rappresenta il primo passo di questa storica missione. Tuttavia, ritardi e superamento dei costi ha ostacolato l’avanzamento del progetto e ha sollevato dubbi sulla sua fattibilità finanziaria e temporale.
Per superare le sfide affrontate dal programma MSR, la NASA sta ora adottando un approccio innovativo. Invece di persistere nei metodi tradizionali, l’agenzia spaziale statunitense sta esplorando alternative audaci per trovare idee innovative e soluzioni economicamente vantaggiose. Il suo obiettivo è chiaro: riportare la MSR su una traiettoria più promettente ed efficiente. Per fare questo, la NASA sta anche prendendo in considerazione collaborare con aziende private al fine di sfruttare le proprie competenze e risorse tecnologiche.
L’ESA va avanti nonostante tutto
L’Agenzia spaziale europea (ESA) svolge un ruolo cruciale in questa missione, in collaborazione con la NASA. Il suo contributo principale risiede nel progettazione e costruzione della nave responsabile del recupero dei campioni Marziani in orbita attorno a Marte e che li riportano sulla Terra.
Nel dettaglio, il Orbiter di ritorno sulla Terra (ERO) sarà dotato di un sistema di cattura e di contenitori per proteggere i campioni prima del loro viaggio di ritorno sulla Terra. Il modulo di cattura e contenimento, anch’esso progettato dall’ESA, è un componente chiave dell’ERO. Sarà lui a occuparsi di proteggere i campioni durante il loro trasferimento dal Mars Ascent Vehicle (o MAV, il piccolo razzo incaricato del decollo dalla superficie marziana con i campioni per metterli in orbita) all’orbiter. Questo modulo deve garantire che i campioni rimangano intatti e privi di contaminazioni durante tutto il viaggio di ritorno.
Per quanto riguarda il suo sviluppo, la navicella spaziale ha appena passare con successo la revisione del progetto che ne ha convalidato i dettagli tecnici e ha spostato il progetto alla fase di produzione e test, nonostante l’incertezza di bilancio che circonda la missione. Molte modifiche progettuali potrebbero infatti essere necessarie nel prossimo futuro, sperando che il lavoro degli europei non venga influenzato. Su questo punto l’ESA resta fiduciosa e assicura che la configurazione del suo veicolo spaziale lo sia abbastanza flessibile da adattarsi a qualsiasi nuova architettura.
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