L'italiana Jasmine Paolini surclassa Mirra Andreeva e si unisce a Iga Swiatek nella finale del Roland-Garros

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È la quindicina del tennis italiano! Mentre Lunedì Jannik Sinner diventerà il numero 1 del mondo e c'era, per la prima volta nell'era Open, un'italiana e un'italiana nelle semifinali dello stesso Major, Jasmine Paolini qualificata, giovedì, per la finale del Roland-Garros. La 28enne italiana ha surclassato (6-3, 6-1) la 17enne nugget russa Mirra Andreeva, coinvolta nell'evento. Il 15° al mondo, che lunedì sarà almeno 7° nella WTA, si unisce al polacco Iga Swiatek, spietata all'inizio della giornata contro Coco Gauff (6-2, 6-4).

Fin dai primi scambi, l'Andreeva, che ad aprile aveva vinto l'unico duello a Madrid (7-6, 6-4), ha provato a imporre il suo ritmo con un'area chiara nel mirino: il rovescio di Paolini, il più neutro delle italiane. Alla fine del primo set, la 38esima al mondo aveva colpito il 73% dei suoi dritti sul rovescio dell'avversaria. Ha funzionato abbastanza bene fino all'1-1, 0-30, un momento scelto dalla 15esima al mondo per arretrare leggermente e dare molto più volume ai suoi colpi. Obiettivo, concedersi un po' più di tempo in difesa.

Grazie soprattutto a diversi rovesci vincenti, Andreeva ha ottenuto cinque palle break, tre sul 3-1, due sul 4-2, ma non ne ha trasformate nessuna. Più realista, molto sicuro tecnicamente, con un ampio range di gioco e in totale controllo delle proprie emozioni, cosa che non sempre era accaduta il giorno prima contro Elena Rybakina nei quarti di finale, Paolini ha concluso il primo turno con un servizio vincente. , senza tremare.

Estremamente vivace nei movimenti, la piccola ciclomotrice italiana, che ha potuto contare anche su un'ottima percentuale di primi palloni (l'80% sull'intera partita), non ha allentato la presa dopo. Nonostante qualche piccolo problema all'inizio del secondo round, ha continuato a costruire i suoi punti attorno al suo devastante diritto.

Paolini conclude senza tremare

Sempre più tesa, Andreeva crollò. Sul suo volto sono apparse le lacrime dopo aver ceduto sull'1-1, nel secondo set, su un 14esimo fallo di rovescio. Sono scesi, ancora un po', sul 4-1, mentre il russo aveva già quasi 30 errori non forzati in totale. Nonostante la posta in gioco, Paolini non si è lasciato prendere dal panico all'avvicinarsi della vittoria. Ha addirittura concluso l'incontro, sul servizio dell'avversaria, con tre tiri vincenti. Prima di alzare le braccia al cielo, sorridendo da un orecchio all'altro.

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Eccola alla finale del Roland-Garros, lei che, fino agli ottavi di finale degli Australian Open di gennaio, non era mai andata oltre gli ottavi di uno Slam. La sfida sarà immensa contro la numero 1 del mondo Iga Swiatek, patron del circuito e ultrafavorita del sabato.

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