Lo spettacolo e la performance, Gianmarco “Gimbo” Tamberi elettrizza il pubblico romano

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E' stata ovviamente la serata scandita da tutti gli italiani che sanno che allo Stadio Olimpico per una settimana è stata organizzata l'atletica leggera. Dopo un sabato molto spettacolare con la vittoria soprattutto dell'altra stella locale, Marcell Jacobs nei 100 metri, è stato intorno al Super Tuesday per un certo Gianmarco Tamberi. Tanto vale avvisarvi subito, qui lo chiamiamo “Gimbo”.

E così quando Gimbo arrivò allo stadio con la sua famosa guancia rasata a doppia faccia – l'altra no, la tribuna davanti al salto in alto vide una prima ondata. Showman, il campione olimpico era ovviamente in missione, l'idea di perderlo a Roma era impensabile. Ma bisognava aggiungere granelli di follia, che ovviamente fa rima con Tamberi. Prima di partire, l'italiano è corso verso la tribuna d'onore dove era appena arrivato il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. Lo cercò poi gli fece un inchino prima di tornare di corsa nel suo regno.

Un gladiatore quasi simile a Cristo

Per l'apertura della sua gara a 2,22 m, ha chiesto allo stadio di fare silenzio. Un silenzio da cattedrale si impadronì allora del recinto. Quasi come Cristo, il momento gli ha permesso di adattarsi ed è andato a lanciare la relazione. Dietro, ha continuato bene, mimando l'infortunio qui, comportandosi come un idiota davanti alla telecamera lì. Ma ovviamente la cosa bella di Tamberi è che è un clown vincente. A 2,29 m ha fallito due volte e, intuendo il pericolo – l'ucraino Lavskyy era passato al primo tentativo -, si è rimesso in gioco per crossare. Lo stadio era in festa. È arrivato il momento di sferrare il colpo finale come un gladiatore in pantaloncini blu scollati. Lo ha portato a 2,31 m superando al primo tentativo. Lavskyy l'ha lasciato lì e Gimbo aveva appena aggiunto un terzo titolo europeo a un bagaglio già pieno a 32 anni.

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È arrivato il momento di indossare nuovamente la maschera da ambianceur. Ha superato 2,34 come se nulla fosse successo e ha preteso un nuovo magico silenzio per 2,37 m, record del campionato e migliore prestazione mondiale dell'anno. Con una calma tremante, ovviamente attraversò, lo spettacolo era ormai consolidato. Il seguito è stato una maglia gettata a terra, una passeggiata davanti alla tribuna, dove erano riuniti i suoi tifosi, prima di trovare l'abbigliamento adatto per salutare il presidente, senza sapere chi dei due avesse più potere sul pubblico in quel momento. . -Là.

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