L’australiana Nicola Olyslagers ha allungato al massimo la serata e la finale del salto in alto, superando la soglia dei due metri all’ultimo tentativo prima di piegarsi all’indiscutibile superiorità di Yaroslava Mahuchikh. Perché a 23 anni l’ucraina ha realizzato un impeccabile fino a 2’02, che le è bastato per vincere la medaglia d’oro.
Il campione del mondo 2023 è arrivato a Parigi da grande favorito: a inizio luglio al meeting parigino Mahuchikh aveva cancellato il vecchio record mondiale che la bulgara Stefka Kostadinova teneva dal 1987, con un salto di 2,10 m. Sappiamo che l’ucraina è capace di fare meglio di questa domenica, ha provato a salire fino a 2’04, invano, e sarà più che soddisfatta del suo primo titolo olimpico dopo il bronzo conquistato a Tokyo (2020).
La sua connazionale Iryna Geraschenko e l’australiana Eleanor Patterson l’accompagneranno sul podio grazie ai loro riusciti salti di 1m95, che costituiscono la loro migliore prestazione della stagione e che segna l’immenso divario che separa gli altri concorrenti da Mahuchikh e Olyslagers.
Ne hanno beneficiato anche Geraschenko e Patterson del pacchetto del serbo Angelina Topic (19 anni), candidata naturale al podio fin dal suo bellissimo argento agli Europei di Roma, dove ha superato 1’97 (terza prestazione dell’anno). A quel punto della competizione, quando si stava decidendo il podio, la francese Nawal Meniker era già fuori gara da un po’. Aveva mancato i suoi tre tentativi dal primo livello, a 1m91.
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