Gli ultimi metri di corsa della spagnola Elena Congost (36 anni), dove abbiamo visto la maratoneta rallentare e incoraggiare la sua guida Mia Carol Bruguera (57 anni), in grande difficoltà perché paralizzata dai crampi, sono stati accolti calorosamente da gli spettatori. “Questo è lo spirito olimpico” lo hanno sottolineato anche alcuni internauti sui social network, commentando la medaglia di bronzo vinta dall’atleta domenica al termine della maratona di categoria T12 dei Giochi Paralimpici di Parigi.
La rigorosa applicazione di un punto regolamentare (7.9.5) ha smorzato l’entusiasmo e la felicità del Congost. Quest’ultimo è stato squalificato a causa “inosservanza della regola 7.9 da parte dell’atleta/corridore guida, ovvero allentamento del cordino prima dell’arrivo (o in alternativa) accorciamento del cordino” che deve pertanto vincolare entrambi i partecipanti in ogni circostanza.
Nella stessa gara è stato squalificato anche il cinese Shanshan He. Per quanto riguarda lei, è stato notato il passaggio della linea per primo da parte della sua guida. Una doppia sanzione che ha dato impulso Ai piedi del podio la francese Rosario Murcia-Gangloff. Poco prima, a farne le spese era stato anche il peruviano Rosbil Guillen, 12° nella gara maschile.
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