« Cosa ne pensi della partita contro Frances Tiafoe?
È stato pazzesco. Penso che sia stata soprattutto una questione di gestire il momento e la pressione. La Francia ha giocato ad altissimo livello nel terzo e nel quarto set. Si trattava di restare in gioco e gestire la pressione che mi esercitava da fondo campo. Mi portava fuori dal campo a ogni tiro o prendeva la palla molto presto, cambiava direzione, il che è molto difficile da contenere con costanza. Ho dovuto resistere, mantenere il mio livello di servizio, mantenere la pressione sul punteggio e aspettare che a un certo punto gli errori si moltiplicassero per cogliere la mia occasione. Alla fine è successo.
Quanto è stato difficile mantenere la calma in questo contesto?
Eravamo entrambi tesi all’inizio della partita, credo, e lui si è calmato più velocemente. Si è ripreso bene e si è aggiudicato il primo set. È stato difficile mentalmente, soprattutto accettare di aver perso quel set a causa dei miei errori e del mio nervosismo. Nella seconda ho servito bene, consolidando il mio break. Il terzo è stato pessimo… Poi ha iniziato a fare degli errori e questo mi ha motivato un po’ di più. Stavo aspettando questo momento! Mi ha calmato vedere che stava commettendo degli errori e che potevo attaccare. Sentivo di avere più spazio, di poter respirare, che la partita fosse finalmente nelle mie mani.
“Piango quando i film finiscono bene”
Alla fine della partita, lasci cadere la racchetta e piangi. Cosa hai provato?
All’inizio non mi rendevo conto della qualifica. Fu allora che « Banche » (Christopher Eubanks, durante le interviste post partita) ho detto che ero in finale, il pubblico mi ha acclamato, mi ha colpito. Io sono più o meno così. Sono più emotivo quando sono felice. Piango quando i film finiscono bene e non quando sono tristi. Lì era solo gioia. C’era il pubblico che applaudiva e questa consapevolezza: wow, sono in finale agli US Open. È un sogno per tutta la vita. Realizzare questo mi ha commosso.
In finale toccherà a Jannik Sinner. Sei sicuro di avere una possibilità di batterlo?
Mi è sempre piaciuto giocare contro di lui. E ad essere sincero, non credo che mi troverò in una situazione più stressante di quella di oggi giocando in finale. La metà è stata molto più stressante. Due americani, ognuno vuole andare in finale… E, nella mia testa, sapevo di avere un record di 6-1 contro Frances. Non pensavo di essere il favorito perché qui è tutto diverso, soprattutto perché lui è stato incredibile durante tutti gli US Open, ma con tutti questi parametri c’era tantissima tensione. Contro Sinner ho la sensazione che giocherò molto bene e vincerò. Quando gioco bene a tennis, il mio livello, penso, può essere sufficiente. Contro Jannik ho sempre giocato bene. Siamo 1-1, anche se è passato un po’ di tempo (l’ultimo è stato a Indian Wells nel 2023)mi sento come se avessi sempre colpito molto bene la palla contro la sua. »