A sei giorni dall’indimenticabile festa del golf che domenica scorsa ha concluso il torneo maschile di queste Olimpiadi, dobbiamo prepararci ad un sabato altrettanto regale per l’epilogo della manifestazione femminile. Perché dietro al tandem composto dalla sorprendente svizzera Morgane Metraux, 137esima al mondo, e da colei che occupava ancora il primo posto lo scorso anno, Lydia Ko, leader a -9, dovrebbe infuriarsi la lotta per il podio.
Ci sarà la pepita americana Rose Zhang (3°, -7), oltre a tre outsider da tenere d’occhio (Miyu Yamashita, Attahya Thitikul e Mariajo Uribe) ma soprattutto le due superstar del Golf National da mercoledì, ovvero la n° 1 del mondo Nelly Korda e la n.1 francese Céline Boutier (entrambe a -4). I due golfisti che hanno suscitato più fervore dall’inizio del torneo si ritroveranno nella stessa partita che attirerà senza dubbio la maggior parte dei 30.000 spettatori attesi a Yvelines per questo quarto turno in cui si disputeranno gli ultimi posti adesso e la loro partenza, alle 12:17 in punto.
Per realizzare questo scenario da sogno, c’è voluta una Boutier piena di coraggio, capace di un incredibile scatto d’orgoglio per concludere la sua giornata con tre birdie, mentre usciva da un buco nero, come il giorno prima, dalle 13 alle 15 comprese. Ma la regina resta la divina Korda, che in questi giorni alterna i peggiori, come all’inizio di questo 3° round (spauracchi a 1 e 3), e i migliori (birdie a 6, poi a 7 decorati con una fiche inscatolata di grezzo , e alle 9, 14 e 15) trovando vista e sorriso smagliante per mantenere la possibilità di unirsi alla lotta per un podio di cui ha occupato il gradino più alto a Tokyo nel 2021.
Trasportate dal pubblico, l’americana, figlia dell’ex numero 2 del mondo del tennis Petr Korda, vincitore dell’Australian Open nel 1998, e il nuovo texano, residente a Dallas, avranno però un bel da fare per loro, tavola e a diritto all’errore ridotto a nulla per sperare in una medaglia d’oro, unico metallo ambito nel mondo del golf, per l’abitudine che qualsiasi altro posto diverso dal primo sia sinonimo di fallimento.
Vedremo se Morgan Metraux non avrà le vertigini all’idea di giocare una finale con una posta paragonabile a quella di un Major. Restando leader dopo aver battuto la corsa per la terza volta (70, 66, 71), il vodese ha dimostrato di avere un giorno del trasloco disturbato non avrebbe probabilmente disturbato la sua Zenitudine. E se dovesse vacillare nelle ultime curve, possiamo contare su Lydia Ko per tenere la posizione. Vincitrice di due Major (Amundi Evian Championship 2015 e Chevron Championship 2016), la doppia medaglia olimpica (argento a Rio, bronzo a Tokyo) sogna di salire l’unico gradino al quale finora le è stato precluso l’accesso. La promessa di un sabato febbrile è lì, su questo Albatros dove le vibrazioni della Ryder Cup 2018 sono come l’eterna garanzia di uno spettacolo grandioso quando si incontrano i migliori del mondo.
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