Ha giocato 71 buche senza spauracchio prima di farne una all’ultima buca. Un aneddoto di poco conto, che non ha impedito a Moriya Jutanugarn di vincere la Portland Classic, orfana della top 30 mondiale già a Parigi in vista dei Giochi Olimpici, che inizieranno mercoledì sul campo da golf nazionale. Il tailandese (30 anni) non vinceva sul circuito da tre anni.
Per colmare questa lacuna, ha firmato un 66 finale che ha preso forma soprattutto al ritorno, con quattro birdie in un lampo (tra il 12° e il 17°). Partendo tre colpi dietro Andrea Lee durante questo quarto round, Moriya Jutanugarn deve il suo successo anche a un putt cruciale a 16 per salvare il par. Ariya Jutanugarn, sua sorella minore e 12 volte vincitrice dell’LPGA Tour, ha firmato la migliore card di questo quarto round (65), che le ha permesso di entrare nella top 10 (-17). Una questione di famiglia.
Per i più grandi, la minaccia principale veniva da tre giocatrici, tutte seconde con due tiri (-20), l’americana Angel Yin, la russa Nataliya Guseva e la coreana Rin Na An, che si era temporaneamente portata in vantaggio a 16 anni dalla grazia di un buco in uno.
Unica francese ad aver tagliato il traguardo in questo Portland Classic, Pauline Roussin-Bouchard ha firmato la sua migliore carta della settimana (67) durante quest’ultimo round. Quanto basta per risalire al 30° posto (-12).
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