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“Cosa ti fa? questa vittoriaal termine di una stagione difficile?
È speciale, non ci credevo più davvero. È stato un anno piuttosto complicato, Mi sono persi tutti i classicisono andato al Giro dove sono caduto e ho dovuto arrendermi. Poi mi sono preparato per il Tour. Fortunatamente, l’ho avuto questa medaglia olimpica (3a) che mi ha salvato un po’ la stagione, e ora questa vittoria alla Paris-Tours. È stato difficile dopo i Giochi, le gambe c’erano, ma dal punto di vista delle motivazioni è stato più difficile, con tutti gli alti e bassi che ho avuto quest’anno.
Sapevo come rimanere concentrato e motivato. Non speravo più in questa vittoria ma è arrivata, ho fatto bene a perseverare. E’ davvero una bella linea che aggiungo al mio palmares, sono molto felice di aver vinto qui, in una gara che guardavo sempre quando ero piccolo, una classica che mi sta a cuore anche se non più a livello di World Tour.
Hai dubitato?
Sì, ci sono stati momenti di dubbio. Dopo l’Europeo (9, 15 settembre), Mi sono reso conto che era passato un anno dall’ultima volta che avevo vinto, e non mi era successo spesso nella mia carriera. Ci chiediamo sempre se riusciremo a vincere ancora, non siamo sicuri di nulla, ho avuto delle occasioni e non sono riuscito a coglierle, anche la scorsa settimana in Olanda dove sono arrivato 3° (la Corsa delle Undici Città). Ho sempre avuto la squadra con me per motivarmi, e anche oggi (Domenica)erano condizioni difficili, all’inizio della gara siamo un po’ scontrosi ma una volta che inizia e ci emozioniamo un po’, l’istinto torna e abbiamo voglia di correre.
“Non vedevo l’ora di chiudere il libro su questa stagione 2024”
Come hai gestito la tua gara?
Mi piace quando è un po’ caotico, i sentieri dei vigneti, il fango… C’è sempre una parte del gruppo che è un po’ meno comoda. All’inizio sono rimasto indietro, è sempre molto, molto nervoso quando ci si avvicina ai primi sentieri. Sono tornato al momento giusto. Non volevo farmi controllare da Alpecin e Lidl-Trek, ho attaccato per risalire (Pazzi) Pedersen, lo sapevo, Edo (Affini, suo compagno di squadra) era davanti, avevo (Mazia) Con Vacek al volante ho fatto uno sforzo per tornare indietro.
Poi ci siamo rivisti entrambi, ho visto che era fortissimo, ho deciso di restare indietro nell’ultimo chilometro, volevo assolutamente iniziare il mio sprint ed è quello che ho fatto quindi ne sono molto felice. È fatto alla gamba in un finale del genere.
Hai bisogno di staccare da questa stagione mentalmente, fisicamente, entrambi?
Fisicamente sta andando ancora bene credo, ma mentalmente… non vedevo l’ora di chiudere il libro su questa stagione 2024, anche se ho avuto momenti forti come la medaglia olimpica, straordinari. Ma questa non è una vittoria. Ora sono ancora più felice che finisca con questa vittoria, potrò godermi le vacanze con la mia famiglia e ripartire positivo. »
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