“Non è necessario essere un atleta per gestire i dossier sportivi”, dichiara Gil Avérous, nuovo Ministro dello Sport, della Gioventù e della Vita Comunitaria, dopo il suo insediamento



Prima di partecipare al suo primo Consiglio dei ministri, questo lunedì pomeriggio, il nuovo Ministro dello Sport, della Gioventù e della Vita Comunitaria ha preso tempo per rispondere ai numerosi media presenti al passaggio dei poteri con Amélie Oudéa-Castéra, presso la sede del Ministero della Salute Sport.

“Hai sottolineato i forti applausi per la tua predecessore Amélie Oudéa-Castéra, il suo record ti impressiona?
Molto oggettivamente, ha fatto un lavoro incredibile. Lo abbiamo visto soprattutto nell’opposizione ad alcuni presidenti di federazioni: dobbiamo essere coraggiosi nell’affrontare presidenti potenti per la loro anzianità e per il denaro gestito dalla loro federazione. I temi dell’etica, dell’inclusione, della laicità sono temi che devono occuparci quotidianamente e sui quali non dobbiamo tremare il braccio. Ha avuto il coraggio di affrontare questi temi di petto mentre si preparava per i Giochi Olimpici e Paralimpici. Ho molte possibilità di succedere ad Amélie Oudéa-Castéra che ha svolto un lavoro spesso sottovalutato. Penso che la storia gli renderà omaggio per la qualità del lavoro compiuto.

“Avremo bisogno di una politica giovanile significativa e forse di concentrarci meno sullo sport che sui giovani nelle prossime settimane. »

In che modo essere un funzionario eletto locale può aiutarti?
Sono abituato a lavorare su dossier complicati, generali, dove ci sono molte persone. Credo di essere stato scelto per questo, per la mia capacità di padroneggiare velocemente file complessi e di riuscire a trovare soluzioni e risolvere problemi. Ma ho anche la fortuna di arrivare in un ministero dove non ci sono problemi strutturali. Avremo bisogno di una politica giovanile significativa e forse di concentrarci meno sullo sport che sui giovani nelle prossime settimane.

“Il Primo Ministro sta prestando particolare attenzione a questo tema (la questione delle Olimpiadi delle Alpi 2030), lavoreremo seriamente ma per il momento non ce ne siamo occupati”

Vale a dire?
Ne ho parlato stamattina (durante la riunione dei ministri a Matignon) davanti ai miei colleghi, non dobbiamo dimenticare quello che è successo nell’estate del 2023 con le rivolte che abbiamo vissuto nelle città (in seguito alla morte del giovane Nahel). Le cause di queste rivolte in cui i giovani erano fortemente rappresentati non sono state oggi completamente sradicate, quindi dobbiamo tenere presenti anche queste questioni.

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Che dire del dossier Alpi 2030 con la garanzia firmata da Michel Barnier atteso dal CIO il 1° ottobre?
Ho sollevato velocemente la questione con il ministro, è sì una delle questioni prioritarie ma non la capisco abbastanza per potermi esprimere al riguardo. Il presidente del Consiglio sta prestando particolare attenzione a questo tema, lavoreremo seriamente ma per il momento non ce ne siamo occupati. »



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