“Cosa ne pensa del nuovo mandato quadriennale conferito a Vincent Labrune alla guida della LFP ?
Non voglio parlare nello specifico della sua rielezione. Ho sentito molto parlare di democrazia oggi (martedì). Come americano, non è una democrazia che riconosco davvero… non penso che sia un processo democratico. Credo che due settimane fa si sia tentata l’elezione con un solo candidato…
C’è stato un ingresso molto tardivo di un candidato (Cyril Linette)di cui mi sarebbe piaciuto sentire di più. Mi sarebbe piaciuto poter scegliere realmente dopo discussioni approfondite. Dopodiché avrei potuto dirti chi avrei sostenuto. Era una versione sportiva del Venezuela… Non vedevo una democrazia. Ma ora è fatta, lui è presidente e noi siamo con lui. Anche se sappiamo che è la decisione di oggi (martedì) è stato registrato ben prima della votazione.
“Siamo guidati da persone che hanno una visione restrittiva della Ligue 1”
E’ rimasto turbato dalla gestione del dossier diritti televisivi?
Non ero arrabbiato per niente… È solo triste per la Francia. Siamo felici che il Lione si sia qualificato, alla fine della scorsa stagione, per la Coppa dei Campioni. Non riesco a immaginare l’impatto finanziario che avremmo subito senza questo. Per i diritti televisivi non abbiamo ascoltato chi aveva idee nuove. Siamo gestiti da persone che hanno una visione restrittiva della Ligue 1. Quindi dobbiamo sviluppare le nostre entrate.
Volevi che la LFP sviluppasse un proprio canale, come è stato discusso?
Dove eravamo noi, avrei preferito così. In Brasile ho potuto sviluppare il mio reddito perché controllo i miei diritti. Ho offerto i miei servizi alla LFP… Invano. Avremmo potuto fare di meglio. Funzioniamo come i dinosauri. »