Nonostante le prestazioni deludenti agli Europei, Cristiano Ronaldo è ancora titolare e guida il Portogallo



Questa è certamente l’unica confessione che concederà pubblicamente. Giovedì, dopo aver tirato al volo il centro di Nuno Mendes e ha segnato il 900esimo gol della sua carriera contro la Croazia (2-1), Cristiano Ronaldo è crollato in ginocchio sul corner. In lacrime. Gli spettatori hanno gridato il famoso “Siu” senza di lui, e questo allontanamento dai soliti festeggiamenti indica quanto significasse per lui questo gol, il primo della sua stagione internazionale.

“CR7” ha segnato ancora, per la 131esima volta con la Seleçao (in 211 selezioni), perpetuando la sua leggenda di eterno cannoniere, di capitano essenziale che per vent’anni ha visto gli avversari girargli attorno senza mai allontanarlo dall’undici titolare. Una sorta di inestirpabile. La storia costantemente rinnovata di un cinque volte Pallone d’Oro. Una favola, ovviamente. Ronaldo (39 anni) non è immortale.

Prima del calcio d’inizio di Portogallo-Croazia, lo stadio Luz ha reso omaggio a Pepe, ritiratosi dopo un ultimo Europeo ad alti livelli. È stato l’elemento più affidabile della Seleçao nelle ultime cinque finali e ha scelto di chiudere la carriera a 41 anni, anche se sarebbe stato, potenzialmente, il miglior partner di Ruben Dias al centro della difesa. In attacco, “CR7” può ancora dire lo stesso?

Un posto rafforzato dalla partenza del Santos e dalla mancanza di concorrenza

Ai massimi livelli pesa sempre meno sul gioco, e ancor meno quando l’avversario è di grande qualità. Sopravvive, infatti, come protetto dalla certezza che in questo secolo non emergerà un altro talento della sua statura. E dagli sconvolgimenti della storia. La sostituzione di Fernando Santos con Roberto Martinez, dopo un Mondiale 2022 terminato in panchina, gli ha restituito il primato al punto da mantenerlo fino alla fine dei tempi supplementari nei quarti di finale degli Europei contro i Blues (0-0, 3-5 in tabellone)5 luglio ad Amburgo.

Alla fine dell’estate lo è Infortunio alla caviglia sinistra di Gonçalo Ramos che ha spento, almeno per qualche settimana, il dibattito sulla migliore alternativa a CR7: parigino a parte, la competizione per il posto di centravanti è residuale poiché Diogo Jota o Joao Felix non possono essere considerati specialisti della funzione.

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L’idolo ha capito che la Nazionale non faceva più tutto in base a lui, per lui, ma che era determinata a fare di più con lui e il suo irriducibile orgoglio. In cambio, Ronaldo ha fatto applaudire dallo stadio Luz Rafael Leao e Nuno Mendes, distintisi prima del calcio d’inizio per aver superato le 25 presenze quest’estate con la Seleçao. Non è ancora pronto per l’ombra ma sembra disposto a condividere un po’ di luce.



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