Organoidi cresciuti per la prima volta dal liquido amniotico umano

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I ricercatori hanno fatto un passo avanti significativo nella medicina rigenerativa creando organoidi da cellule fetali presenti nel liquido amniotico. Questi “mini-organi” sono stati sviluppati da cellule polmonari, renali e dell’intestino tenue. In particolare, offrono nuove prospettive per la diagnosi e il trattamento delle malattie congenite.

Un nuovo approccio rivoluzionario

Scienziati che cercano di sviluppare organoidi, che sono Strutture 3D che riproducono le caratteristiche degli organispesso facevano affidamento su campioni dall'interruzione della gravidanza per ottenere cellule fetali. Tuttavia, questo approccio pone sfide etiche e limita la disponibilità dei campioni.

Tuttavia, in lavori recenti, i ricercatori sono riusciti a aggirare questa limitazione coltivando organoidi direttamente dalle cellule raccolte durante le gravidanze in corso. Questo approccio innovativo espande significativamente le possibilità per la ricerca sui tessuti fetali. Offre infatti l'opportunità di studiare lo sviluppo degli organi nelle fasi successive della gravidanza e apre nuove prospettive per la comprensione delle patologie congenite.

Il metodo utilizzato in questo studio consisteva nell'estrazione cellule polmonari, renali e intestinali direttamente dal liquido amniotico di 12 gravidanzeche copre un periodo che va dalla 16a alla 34a settimana di gestazione. Ognuna di queste gravidanze ha potuto progredire normalmente dopo il prelievo dei campioni.

Successivamente, queste cellule sono state coltivate in laboratorio dove hanno sviluppato fasci di tessuti.

organoidi del liquido amniotico
Organidi del liquido amniotico renale. I farmaci che aiutano ad alleviare i difetti congeniti potrebbero essere testati sugli organoidi prima di somministrarli ai bambini. Crediti: Giuseppe Cala/Paolo De Coppi/Mattia Gerli

Promettenti progressi medici

Ogni organo artificiale così creato, chiamato organoide, lo avrebbe quindi espressione manifesta di geni e proteine ​​specifici all'organo da cui proviene, riproducendo così notevolmente le distinte caratteristiche biologiche dell'organo originario.

Oltre a creare organoidi per future applicazioni mediche, i ricercatori hanno ampliato il loro approccio produzione di organoidi polmonari da feti con ernia diaframmatica congenita (CDH). Questo approccio innovativo apre la strada alla valutazione dell’efficacia dei trattamenti prenatali. Esaminando la crescita differenziata degli organoidi nei feti affetti da CDH prima e dopo il trattamento, i ricercatori hanno infatti dato un contributo significativo alla comprensione delle patologie congenite prima della nascita, segnando un importante passo avanti in campo medico.

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Questo progresso apre la strada a possibilità e offerte innovative nella medicina rigenerativa prospettive promettenti per la diagnosi precoce e la personalizzazione dei trattamenti delle malattie congenite. Sebbene queste applicazioni siano ancora in fase di ricerca, gli scienziati sono ottimisti riguardo al potenziale futuro di questi organoidi per migliorare la medicina e la comprensione delle condizioni congenite.

I dettagli dello studio sono pubblicati sulla rivista Medicina della natura.



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