Orion si prepara a puntare sulla Luna

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Destinata a inviare gli astronauti della missione Artemis 2 sulla Luna nel 2025, la prossima navicella spaziale lunare Orion ha raggiunto pochi giorni fa una fase cruciale dei suoi test.

Affrontare le sfide elettromagnetiche dello spazio

Prevista per settembre 2025, Artemis 2 rappresenta un'importante pietra miliare nel programma lunare con equipaggio dalla NASA. Questa ambiziosa missione mira a inviare quattro astronauti attorno alla Luna a bordo della capsula spaziale Orion e del potente lanciatore spaziale SLS (Space Launch System).

In attesa di questo tanto atteso volo, la navicella spaziale Orion, attualmente situata nel Neil A. Armstrong Operations and Checkout Building presso il Kennedy Space Center, è attualmente sottoposta a test in una camera a vuoto. Questi test di prima, iniziato il 10 aprile, sono stati fondamentali per garantire che il veicolo spaziale fosse pronto ad affrontare le sfide elettromagnetiche dello spazio. IL interferenza elettromagnetica e il compatibilità elettromagnetica sono infatti aspetti cruciali da tenere in considerazione quando si progetta e costruisce un veicolo spaziale, poiché possono influenzarne il corretto funzionamento una volta in orbita.

Per interferenza elettromagnetica si intendono i disturbi causati dai campi elettromagnetici generati dai vari sistemi a bordo della navicella spaziale. Queste interruzioni potrebbero potenzialmente influenzare il funzionamento di apparecchiature sensibili, come i sistemi di navigazione, comunicazione e controllo. I test miravano quindi a identificare e mitigare queste interferenze al fine di garantire il corretto funzionamento di tutti i sistemi critici di Orion.

La compatibilità elettromagnetica si riferisce alla capacità di un sistema di funzionare correttamente in presenza di campi elettromagnetici esterni, come quelli generati da altri veicoli spaziali, emissioni radio o radiazioni cosmiche. Durante questi test, l'idea era quindi quella di valutare la capacità di Orion di resistere a tali interferenze esterne e di mantenere il normale funzionamento anche in ambienti elettromagneticamente complessi.

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La capsula Orion dell'Artemis 1 in viaggio verso la Luna. Crediti: NASA

Una simulazione a più di 70 km di altitudine

Per effettuare questi test, i ricercatori hanno posizionato Orion nella “camera ovest”, migliorata per simulare un ambiente di vuoto fino a dislivello 76,2 km. I tecnici avevano issato la capsula in questa camera il 4 aprile utilizzando una gru da trenta tonnellate appena installata nell'edificio, dimostrando le capacità logistiche necessarie per movimentare la navicella spaziale.

Una volta all'interno della camera di altitudine, Orion è stato isolato dal suo ambiente terrestre e collocato in uno spazio dove gli ingegneri potevano controllare con precisione le condizioni atmosferiche, comprese la pressione e la composizione dell'aria. Ciò avrà permesso di effettuare test elettromagnetici in condizioni prossime a quelle dello spazio.

Oltre ai test nella camera di altitudine, Orion sarà sottoposto a ulteriori valutazioni in un'area dedicata all'assemblaggio finale e ai test dei sistemi nello stesso edificio del Kennedy Space Center. Anche i test in altitudine per simulare le condizioni di vuoto nello spazio profondo potrebbero iniziare quest’estate.



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