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La NASA prevede di lanciare la sua missione Smallsat su Marte alla fine di settembre a bordo del razzo New Glenn di Blue Origin, a condizione che il veicolo sia pronto in tempo. Questo sarà il primo volo di questo attesissimo lanciatore.
Studiare l'atmosfera marziana (o ciò che ne resta)
La missione EscaPADE della NASA, il cui nome completo è Escape and Plasma Acceleration and Dynamics, ha lo scopo di studiare l'interazione tra la magnetosfera di Marte e il vento solare. Questo è fondamentale per capire come l'atmosfera di Marte si è erosa nel tempo.
Per fare ciò, la missione prevede di posizionare a coppia di piccoli satelliti in orbita attorno al pianeta rosso. Questi saranno dotati di sofisticati strumenti scientifici per misurare diversi parametri, come la densità, la velocità e la temperatura delle particelle cariche nella magnetosfera di Marte. Questi dati aiuteranno i ricercatori a modellare e comprendere i complessi processi fisici che modellano l’atmosfera del Pianeta Rosso.
Primo decollo per il New Glenn
Anche la NASA aveva messo gli occhi nel 2023 sul razzo Nuovo Glenn di Blue Origin per lanciare la sua missione come parte di a CONTRARRE stimato in 20 milioni di dollari. In una presentazione alla riunione del Comitato per la ricerca spaziale (COSPAR) tenutasi a Londra il 24 aprile, Nick Benardini, capo della protezione planetaria della NASA, ha annunciato che la data di lancio era stata fissata per 29 settembre.
A priori, questa missione potrebbe quindi segnare il primo volo del razzo New Glenn, il cui sviluppo negli ultimi anni ha registrato notevoli ritardi.
Ricordiamo che questo lanciatore prende il nome da John Glenn, il primo americano ad orbitare attorno alla Terra. Il suo primo stadio dovrebbe atterrare su una piattaforma marittima nell'Oceano Atlantico per consentirne il recupero e il successivo riutilizzo.
Sulla carta, il New Glenn, alimentato da motori a razzo BE-4, avrebbe un'elevata capacità di carico utile in grado di trasportare quasi 45 tonnellate in orbita terrestre bassa e fino a 14 tonnellate in orbita geostazionaria. Blue Origin prevede di fare affidamento su di esso per una varietà di missioni, incluso il lancio di carichi utili commerciali, ma anche missioni più ambiziose come il lancio di lander lunari per il programma Artemis della NASA.
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