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Su un lancio lungo alla fine dei tempi di recupero dell’apertura del campionato contro il Nizza (2-1, 18 agosto), Donovan Léon ha lanciato idealmente in porta il suo compagno di squadra Lasso Coulibaly, sinonimo vittoria preziosa per l’AJA. Sei giorni dopo, il 31enne portiere rimane ancora l’unico portiere d’élite ad aver firmato un assist. Ma se si è distinto in attacco, il ragazzo della Guyana resta ovviamente giudicato in base alla sua capacità di ben figurare sulla sua linea.
Con 12 gol subiti prima della trasferta a Saint-Étienne di sabato (17:00), il suo inizio di stagione resta troncato soprattutto da due falli di mano che hanno precipitato la battuta d’arresto della sua squadra. Prima a Nantes (2-0), dove si è ritrovato su un tiro innocuo di Moses Simon poi contro il Monaco su un colpo di casco di Thilo Kehrer (0-3). Questi errori avrebbero potuto farlo crollare ma Léon (1,87 m) ha reagito bene mostrandosi impeccabile contro il Brest (3-0) lo scorso fine settimana.
Essenziale in salita
“Dono rispecchia la squadra, ci sono state cose molto buone ma anche situazioni in cui avrebbe potuto fare meglio. Quando dico che bisogna concatenare i risultati, questo riguarda tutti perché le performance individuali si riflettono sulle performance collettive”evacua Christophe Pelissier che mantiene in lui totale fiducia.
Arrivato a stagione in corso due anni fa, il tecnico 58enne, per prendere il posto di un deludente Benoît Costil in porta, optò per la pista che portava al rumeno Andrei Radu a chiudere la stagione. Una decisione presa d’urgenza, il tecnico poi non avendola «non abbastanza prospettiva sul livello» del suo attuale portiere. Installato nella porta dell’Icaunais dal suo ritorno al club nel 2020, Léon ha contribuito notevolmente al ritorno del club nel 2021-2022 proprio come la scorsa stagione durante il titolo ottenuto in Ligue 2.
Finalmente regolare?
Il paradosso è lì. Inarrestabile ai livelli inferiori, Léon resta soggetto a sbalzi di concentrazione che gli sono fatali ed è rimasto inesperto in Ligue 1 con solo 6 presenze nell’élite all’inizio della stagione (due con il Brest, quattro con l’AJA). Questa volta l’allenatore, convinto dalle sue prestazioni, gli annunciò molto presto (a maggio) che sarebbe stato il numero 1.
Per preparare e comprendere nel tempo questo nuovo ruolo particolare, quello del portiere d’elite. Pur sapendo di aver raggiunto un traguardo importante in termini di costanza, il portiere Geoffroy-Guichard ritorna sei mesi dopo un errore che è costato la vittoria alla sua squadra (1-0). Una riunione ideale per dimostrare finalmente di aver raggiunto un traguardo importante.
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