Perché gli esseri umani preistorici soffrivano meno di carie rispetto a noi oggi?


L’evoluzione della nostra dieta nel corso dei millenni ha avuto un impatto significativo sulla nostra salute orale. Un recente studio pubblicato su Molecular Biology and Evolution rivela spunti sorprendenti sulla relazione tra le diete moderne e l’aumento della carie. Attraverso l’analisi di denti vecchi di 4.000 anni, i ricercatori hanno evidenziato cambiamenti significativi nel nostro microbioma orale. Cosa possiamo imparare dai nostri antenati per migliorare la nostra salute dentale oggi?

Una scoperta inaspettata in una grotta irlandese

Gli archeologi hanno recentemente scoperto due molari risalenti all’età del bronzo in una grotta calcarea a Limerickin Irlanda. Questi denti appartenevano ad un uomo adulto e rivelavano la tipica presenza del batterio Streptococcus mutans, notoriamente responsabile della carie.

Perché questo è sorprendente?

Il DNA di S. mutans è raramente conservato in resti così antichi. La sua presenza in grandi quantità è stata quindi una sorpresa. Inoltre, gli scienziati non si aspettavano di trovare un’elevata concentrazione di questo batterio in un periodo in cui le diete erano composte principalmente da carne, verdure e cereali non raffinati, limitando la proliferazione della carie.

Lo smalto intatto di questi molari indica che la colonizzazione da parte di S. mutans era in una fase iniziale, ben prima che il dente fosse danneggiato. Il che suggerisce una diversa interazione tra i batteri orali e la struttura del dente in questo momento.

READ  Questo tubo di lava potrebbe ospitare una colonia lunare?

Il confronto tra denti antichi e moderni ha rivelato che i batteri S. mutans si sono evoluti in modi inaspettati. La sua virulenza è aumentata nel tempoparallelamente alla nostra dieta.

Leggi anche: È stata la febbre da fieno a dare il colpo finale ai mammut?

L’evoluzione della nostra dieta, in particolare con l’introduzione dello zucchero raffinato, ha favorito la proliferazione di S. mutans. Questo batterio utilizza lo zucchero per produrre acidi che erodono lo smalto dei denti e creano un terreno fertile per la carie. Un tempo rara, questa forma di erosione ha subito un’accelerazione con l’industrializzazione e la trasformazione alimentare, in particolare con il massiccio consumo di zucchero.

La perdita di biodiversità del microbioma orale

Lo studio ha rivelato anche un fenomeno preoccupante: la diminuzione della biodiversità nel nostro microbioma orale. I ricercatori hanno identificato due ceppi distinti di Forsizia Tannerellaun batterio legato alla malattia parodontale, nei denti vecchi. Tuttavia, nelle popolazioni moderne è presente un solo ceppo, segno che abbiamo perso parte di questa diversità microbica.

Leggi anche: Castello fortificato e fossato del XIV secolo scoperti in Bretagna

Le conseguenze di questa perdita

Questa perdita di biodiversità potrebbe indebolire il nostro sistema immunitario orale, rendendo la nostra bocca più vulnerabile alle infezioni e alle infiammazioni. Una flora orale più varia avrebbe probabilmente aiutato i nostri antenati a resistere meglio agli agenti patogeni mantenendo un sano equilibrio in bocca.

L’importanza di imparare dal passato per il futuro

La professoressa Lara Cassidy del Trinity College di Dublino sottolinea che lo studio di questi cambiamenti nella dieta e nei microbi offre soluzioni per le moderne malattie orali. Traendo ispirazione dal passato, potremmo comprendere meglio le malattie attuali, ma anche adottare strategie più naturali per migliorare la nostra salute orale.

READ  I cuori degli esseri umani e degli altri primati differiscono geneticamente

Probiotici e diete adattate

Lo studio apre la strada a innovazioni come i probiotici orali. Sono progettati per ripristinare la diversità batterica o diete che promuovono un microbioma sano. Ripensiamo la nostra igiene orale con approcci ispirati a pratiche antiche, meno invasivi, ma altrettanto efficaci.

Lire: Questi nativi preservano un lignaggio genetico di 10.000 anni



Source link

Laisser un commentaire

Votre adresse e-mail ne sera pas publiée. Les champs obligatoires sont indiqués avec *