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L’anno scorso l’Unione Europea ha adottato un divieto sui motori termici a partire dal 2035. Tuttavia, il più grande partito al Parlamento europeo vuole rivedere questa misura. L’obiettivo? Autorizzare la circolazione dei veicoli a motore termico funzionanti solo con carburanti elettronici dopo la fatidica data.
Verso la promozione degli e-fuel
A marzo 2023 il voto del Consiglio europeo convalidato il divieto del motore a combustione dal 2035. In altre parole, dopo questa data sarà vietata la vendita di automobili che utilizzano benzina o diesel. Dovrebbe invece esserci un approccio tecnologicamente neutrale. Segnaliamo incidentalmente che questo provvedimento è stato varato a favore di un accordo con la Germania per via legale per autorizzare i veicoli che circolano solo con dei carburanti elettronici (o combustibili sintetici).
In un articolo pubblicato il 3 luglio 2024, l’agenzia di stampa Reuters ha menzionato il Partito popolare europeo (PPE), il gruppo che ha ottenuto il maggior numero di seggi al Parlamento europeo alle ultime elezioni (188 su 720). Tuttavia, il PPE spera di rivedere la misura dell’UE riguardante i motori termici. Questo partito vorrebbe infatti una revisione delle regole per la riduzione delle emissioni di CO2 delle nuove auto e dei furgoni in modo da consentire l’utilizzo di carburanti alternativi a zero emissioni. oltre il 2035.
Per il PPE non è quindi più giunto il momento di vietare il motore termico, ma di farlo evidenziando i carburanti elettronici. Forte della sua forte influenza, questo partito potrebbe quindi spingere la Commissione europea a rivedere la sua agenda.
Un aggiornamento sui carburanti sintetici
La revisione del provvedimento Ue offre l’occasione per rivedere i carburanti sintetici. Ricordiamo innanzitutto che questi provengono da a produzione che include CO2 e idrogeno. Se la CO2 è ottenuta da fonti industriali o cattura nell’aria ambienteidrogeno deriva dall’elettrolisi dell’acqua. Inoltre, gli e-fuel risultanti dal processo lo sono tipo etanolo e metanoloma possono anche essere combustibili liquidi paragonabili alla benzina convenzionale (o al diesel).
La ragione di questi carburanti elettronici è il desiderio di ridurre le emissioni di gas serra (GHG). Tuttavia, le quantità di CO2 emesse durante la combustione sono le stesse catturate per la produzione di e-fuel. In altre parole, questo lo consente ridurre l’impronta di carbonio dei trasporti utilizzando le infrastrutture esistenti e i motori a combustione.
Per quanto riguarda gli svantaggi, menzioniamo innanzitutto a costo di produzione più elevato rispetto a quello dei carburanti convenzionali, il che incide quindi sul prezzo alla pompa per i consumatori. Inoltre, l’efficienza degli e-fuel è inferiore a quella dei carburanti tradizionali, così come l’efficienza energetica complessiva del processo produttivo. Infatti, la conversione della CO2 in idrocarburi e l’elettrolisi dell’acqua sono soggetti a perdite di energia. In altre parole, se le fonti energetiche per questi processi sono sostenibili in alcuni casi, gli e-fuel richiedono generalmente più energia per la loro produzione.
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