Giacche da bagno lunghe
Sono entrati dalla grande porta sulla schiena dei nuotatori, tra cui un certo Léon M. Con la cerniera fino alla glottide, coprendo braccia e gambe, sembravano scollegati dall’atmosfera surriscaldata dell’Arena La Défense di Parigi e dall’acqua a 26°C la sua piscina. I nuotatori li indossavano per stare al caldo tra il riscaldamento e l’entrata in scena, ma anche per “incutere timore agli avversari”, spiega Roberto Tiburzi, responsabile della categoria “costumi da bagno e abbigliamento sportivo” dell’Arena. Che sia per la piscina, dopo o prima del surf, o per una giornata molto fredda in città, il parka lungo svolgerà il suo ruolo termico. Per quanto riguarda il vantaggio psicologico che potrebbe conferire, si tratta ovviamente di un bonus interessante.
Nella vita reale: il parka da nuoto Studio di Arena; il parka Mantio di Moncler; un modello della casa Lemaire per una versione più creativa.
Occhiali da cecchino
Ogni quattro anni, alcuni sport poco conosciuti vengono presentati al mondo. Il tiro è uno di questi, e due rappresentanti della disciplina si sono distinti quest’estate per il loro atteggiamento, rilassato per il turco Yusuf Dikeç, clinico per il sudcoreano Yeji Kim. Con i suoi cannocchiali da mira, sembrava uscito da un fumetto di fantascienza. Purtroppo bisognerà attendere ancora un po’ prima che vengano commercializzati i modelli ispirati a Yeji Kim. Fino ad allora, nulla ti impedisce di guardare altrove…
Nella vita reale: un modello Knobloch K3; una clip solare Devaux sugli occhiali da vista; un modello asimmetrico MM-0080 di Masahiromaruyama.
La tuta degli anni settanta
Apprezziamo o meno gli outfit pensati da Le Coq Sportif per gli atleti francesi, dobbiamo riconoscere che l’insieme indossato dai Tricolores sul podio è un successo. Vuole essere un omaggio alla “tuta sportiva”, inventata dai marchi francesi negli anni ’60. Lavorata a maglia in poliestere e cotone, con una leggera lucentezza, colletti e fondo della giacca in costina tricolore, è caratterizzata soprattutto da questa piega. sulla parte anteriore della gamba che crea il ponte tra l’abbigliamento sportivo e i pantaloni. Questo set immacolato ha un bell’aspetto e aggiunge carburante al ritorno delle tute da ginnastica in stile anni Settanta.
Nella vita reale: la tuta Le Coq Sportif per un omaggio alla bella estate francese; un modello Beckenbauer di Adidas, più colorato; una tuta Japanese Needles per una versione più fashion.
Come accade con molti capi utility, qui stile e funzionalità si incontrano: taglio ampio e corto sulla caviglia, cavallo generoso e rinforzato per consentire il movimento. Buone notizie, i pantaloni a kimono vivono benissimo come pantaloni estivi, o anche come pantaloni di mezza stagione, abbinati ad un paio di sneakers basse. Mancano solo le tasche, ma non si può avere tutto.
Nella vita reale: un modello di primo prezzo di Decathlon funziona perfettamente; Pantaloni Shogun Plus di Danhro per un riferimento sul campo; un kimono personalizzato di Shoyoroll, bianco o nero, per chi vuole spingersi un po’ oltre.
Il body, soprattutto se scintillante
Star degli anni ’80, meravigliosamente valorizzante per la figura, questa alternativa alla canotta e alla maglietta si è ristabilita nei guardaroba femminili da diversi anni. Difficile che il movimento si inverta visto il posto che la palestra ha riconquistato nella cultura pop, sulla scia della superstar Simone Biles.
Nella vita reale: un modello traforato della collaborazione Puma e Coperni; un body colorato Forte Forte; un modello Maison Margiela color carne.
Il desiderio ha preso forma vedendo sul podio il nuotatore transalpino Thomas Ceccon. Mentre alza le braccia, la sua felpa sale ben sopra la vita dei pantaloni, che sicuramente indossa molto bassi. Una bella occasione per ricordare che il taglio originale delle felpe sportive, così come furono create dai brand americani nel dopoguerra, è ampio su manica e spalla per favorire il movimento, e corto in vita. Settant’anni dopo, il taglio più lusinghiero di questo classico dell’abbigliamento sportivo rimane questo.
Nella vita reale: i classici made in USA di Camber o la gamma Reverse Weave di Champion USA; i modelli Ivy Cropped di Sporty & Rich da donna.
Nello skateboarding pantaloni cargo, chino e tute larghe occupano un posto d’onore, rendendo la disciplina una delle più interessanti in termini di stile. Quando fa caldo, optare per pantaloni larghi ha i suoi vantaggi: l’aria circola meglio e si sente meno caldo rispetto ai pantaloni tagliati aderenti al corpo.
Nella vita reale: 874 chino di Dickies, versatili e robusti; un classico di Salinger di Ralph Lauren; un modello plissettato di Issey Miyake per leggerezza e fascino.
Sia sulle piste della scherma (orecchini e bracciali per Sara Balzer), che su quelle dell’atletica (Sha’Carri Richardson, appassionata di anelli, bracciali e catene, Noah Lyles e la sua grande collana), nella ginnastica (Simone Biles e il suo sorprendente ciondolo a forma di capra, un cenno all’espressione “Greatest of All Time”) o nel triathlon (gli orecchini a forma di cuore e l’anello olimpico di Cassandre Beaugrand), molti atleti a Parigi hanno aperto il portagioielli.
Nella vita reale: una catena a maglia gourmet o marina di Histoire d’Or per sobrietà e solidità, con la vostra scelta di una medaglia Pascale Monvoisin o un ciondolo ricordo attaccato all’estremità; un anello Olympe di Monsieur, per strizzare l’occhio; un braccialetto Newberry in argento di Acler.
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