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Per contrastare gli effetti negativi delle onde elettromagnetiche, alcune persone utilizzano appositi cerotti da attaccare al proprio smartphone. Con l’impennata delle vendite sorge spontanea una domanda: possiamo davvero fidarci di questo tipo di dispositivo?
Una riduzione delle onde fino al 96%
Oggi molte persone possiedono uno smartphone. Tuttavia, questi dispositivi emettono onde elettromagnetiche Chi potrebbero incidere sulla salute a lungo termine. Sebbene finora non esistano prove tangibili della nocività delle onde elettromagnetiche sulla salute, alcuni studi suggeriscono un aumento della temperatura dei tessuti biologici, disturbi della vista, effetti sul sistema nervoso, disturbi, problemi cardiaci o addirittura problemi di infertilità e altri effetti sull'organismo. feto. In Francia, l'Agenzia Nazionale delle Frequenze (ANFR) è all'origine di tasso di assorbimento specifico (DAS), una misura specifica che consente una certa velocità d'onda per i telefoni cellulari. Pertanto, il SAR della testa e del tronco sono limitati a 2 W/kg e il SAR degli arti a 4 W/kg.
Le persone più preoccupate dal fenomeno, in particolare quelle con elettrosensibilità, possono dotarsi di patch anti-onde da attaccare al proprio smartphone. Disponibile ad un prezzo medio di 30 euro su Internet, il dispositivo ha riscosso un grande successo sui social network. Va detto che questi cerotti promettono una riduzione delle onde elettromagnetiche fino al 96%.
Patch in realtà inutili e controproducenti
La rivista ha intervistato un esperto della questione. Si tratta di Guy Pujolle, professore emerito di informatica presso la facoltà di Scienze e Ingegneria dell'Università della Sorbona. Poi lo ha spiegato le patch in questione sono inutili e può anche darsi che siano addirittura controproducenti. Il motivo è semplice: più il dispositivo vede limitato il passaggio delle onde, tanto più il suo potere dovrà crescere per lavorare allo stesso modo. Pertanto, uno smartphone dotato di patch emette più onde di un dispositivo senza patch.
Se i cerotti anti-onda vengono accusati di esserlo commercializzare solo prodotti, si pone sempre la questione della protezione dalle onde elettromagnetiche. Tuttavia, come detto sopra, attualmente non esiste nessuna prova di danno di queste onde. In studio pubblicato nel 2019, l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, ambientale e sanitaria sul lavoro (ANSES) ha dichiarato che non sono dimostrati gli effetti sulla salute legati all’esposizione a sorgenti di campi elettromagnetici corrispondenti ai comuni usi digitali.
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