Christian Chaumont, allenatore di Teddy Riner, vincitore del suo terzo titolo individuale ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 : “Si diceva che non fosse mai stato così preparato come ai Giochi di Parigi, arrivò più forte che a Londra (2012) e Rio Italiano:. Ha avuto cinque mesi in cui ha sofferto, non lo vediamo così, ma ha lasciato un po’ di sudore sul tappetino, spesso finiva con le braccia incrociate, quindi sì, concretizza tutti gli sforzi che ha fatto. Teddy ama il judo puro, ama la tecnica: se sa fare ippon, lo fa. Per lui il judo è un’arte. Ha sempre prestato attenzione a questo. E’ una grande soddisfazione vincere ma per ippon nella finale dei Giochi Olimpici, in più…
Se riesce a vincere con la bellezza dei gesti e dei movimenti, piuttosto che con i rigori, preferisce. L’obiettivo è vincere, ma se riusciamo a farlo bene, lo facciamo. Oggi (Venerdì)aveva le istruzioni di fare davvero judo in finale, di lasciarsi andare un po’ e noi dovevamo lasciarlo andare per battere il coreano (Kim Min-jong). I suoi avversari lo conoscono a memoria, è da vent’anni su tutti i tatami, su tutti i video quindi ovviamente viene scrutato, analizzato, gli è sempre più difficile esprimere il suo judo. Il coreano è mancino e non è quello che preferisce. Ma ovviamente abbiamo lavorato anche sulle curve mancine. »
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