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Nell’ambito della Settimana europea del digitale responsabile, davanti a un centro culturale a Strasburgo è apparsa una cabina telefonica. L’obiettivo? Contraddire l’attuale modello di telecomunicazioni che incoraggia il consumo eccessivo e mettere in discussione il nostro rapporto con la tecnologia digitale.
La cabina telefonica: declino e resurrezione
La prima cabina telefonica francese apparve durante la prima Esposizione Internazionale dell’Elettricità a Parigi nel 1881. L’installazione progredì poi piuttosto lentamente a partire dagli anni Quaranta all’interno degli uffici postali prima della loro diffusione nelle strade. Il picco è stato raggiunto nel 1998 con 241.000 cabine in servizio sul territorio. Nel 2017 i “payphones” sono diventati “uniphones”, ovvero telefoni pubblici con servizi limitati. Tra il 2017 e il 2023 il numero di questi uniphone scende da 6.800 a soli 4, mantenuti nel aree bianche in attesa di copertura mobile.
In un momento in cui gli smartphone sono al top e nonostante il restituzione dei dumbphone“, difficile credere ad un ritorno delle cabine telefoniche. Eppure le società TeleCoop e Commown cercano di rianimarli con l’obiettivo di sfidare il modello attuale del settore della telefonia mobile, sinonimo di consumo eccessivo. Un prototipo di cabina è stato quindi installato davanti allo Shadok, un centro culturale situato a Strasburgo.
“La nostra ambizione è riutilizzare le schede madri ancora funzionanti dei telefoni cellulari utilizzati da Commown. L’accesso alla cabina sarà libero così come le comunicazioni. Infine queste cabine potrebbero essere dotate di tablet e connessione internet”ha spiegato TeleCoop in a comunicato pubblicato il 24 aprile 2024.
Perché un progetto del genere?
TeleCoop e Commown sono convinti che questo sia il telefono del futuro. Incarnerà un luogo comune in cui le persone potranno utilizzare la tecnologia digitale in ogni momento della giornata, ma anche secondo le proprie possibilità, il che consentirà di lottare contro l’insicurezza digitale. Tuttavia, uno dei motivi principali dell’esistenza del progetto è il mettere in discussione il nostro rapporto con il digitale. I responsabili infatti parlano di a crescente dipendenza dagli schermi.
“Prendiamo il telefono in media 220 volte al giorno, questo ci impedisce di riprendere il controllo del nostro tempo”ha dichiarato Marion Graeffly, cofondatrice di TeleCoop, in un’intervista rilasciata a Francia 3 regioni il 18 giugno 2024.
Infine, dovete sapere che TeleCoop e Commown vogliono installare altre cabine a partire dal 2025. Queste però non riguarderanno necessariamente le zone rurali e l’invecchiamento della popolazione. In effetti, i responsabili vogliono posizionare le loro cabine vicino alle scuole medie e superiori. Questi stabilimenti ospitano infatti le popolazioni più vulnerabili agli effetti dannosi degli smartphone.
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