Presto una sorta di “visione a raggi X” per tutti?

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Nell’ambito di un recente studio, i ricercatori americani sono riusciti a dimostrare che è possibile creare chip potenzialmente equipaggiabili oggetti discreti che consentono una sorta di “visione a raggi X”.

Vedere attraverso gli oggetti

Il semiconduttore a ossido di metallo complementare (CMOS) è una tecnologia di chip esistente in fase di sviluppo componenti elettronici fotosensibili, più precisamente sensori specializzati nell’imaging di precisione. Apparsi all’inizio degli anni ’90, questi sensori consentono ora di effettuare rilevazioni foto di buona qualità a un costo inferiore, e questo, con una dimensione del sensore più piccola. I CMOS hanno gradualmente preso il posto dei Charge Couple Devices (CCD), soprattutto con l’avvento degli smartphone.

In una pubblicazione pubblicata sulla piattaforma IEEE Xplore nel gennaio 2024, un team dell’Università del Texas a Dallas (Stati Uniti) ha dimostrato che era possibile produrre chip di sensori CMOS sufficientemente sensibili nella gamma delle onde millimetriche. L’obiettivo? Vedere attraverso gli oggetti.

Questa tecnologia ovviamente ricorda i raggi X questo vale ad esempio per i portali aeroportuali che scansionano i viaggiatori. Tuttavia, questi dispositivi lavorare con trasmettitori e ricevitori. Tuttavia, per i ricercatori americani, sarebbe possibile vedere attraverso gli oggetti senza installare un dispositivo dall’altra parte che emetta in una gamma di frequenze specifica e con angoli precisi.

telecamera
Crediti: Vladimir Sukhachev / iStock

Trasmettitori e ricevitori sullo stesso modulo

Ricorda che tutti i sensori fotografici sono pezzi di silicio fabbricati un po’ come i processori e i chip presenti nei computer. Il chip CMOS ha però la seguente particolarità: la parte che contiene i sensori è nuda ed è quindi esposta alle frequenze desiderate. Le sue emissioni di calore sono basse, così come il suo consumo statico, in modo che l’immagine in uscita contiene pochissimo rumore.

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Ricercatori americani hanno così dimostrato che con un insieme di pixel ottimizzati, trasmettitori radio chiamati “phase array” e amplificatori, era possibile riunire la sorgente d’onda (trasmettitore) e i ricevitori sullo stesso modulo. Tuttavia, a differenza di molti dispositivi attuali, il chip CMOS ricostruisce l’immagine dal riflessione delle onde emesse sull’oggetto.

Se gli autori dello studio hanno dimostrato l’osservazione ad una distanza di un solo centimetro, secondo loro è possibile regolare la cattura dell’immagine e la massima profondità immaginabile. Con un chip ottimizzato potremmo farlo osservare l’interno di oggetti, luoghi e personee questo su una distanza di diversi metri.



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