Belle persone all’inizio. E nuovi colori da difendere per molti. Al di là dello scontro tra Nasser Al-Attiyah e Yazeed Al-Rajhi, che si contenderanno il titolo nell’ultima prova del World Rally Raid Championship (il vantaggio va al qatariota che ha 25 punti di vantaggio sul saudita), la Il Rally del Marocco sarà l’occasione per scoprire i piloti di punta della disciplina al volante di nuove vetture, a poco più di tre mesi dalla Dakar (dal 3 al 17 gennaio in Arabia Saudita).
Come previsto, tre esemplari della Sandrider sviluppati da Dacia a partire dalla primavera saranno al via del prologo il 6 ottobre a Marrakech. Al volante ci saranno Sébastien Loeb, Nasser Al-Attiyah e la spagnola Cristina Gutierrez. Carlos Sainz, vincitore della Dakar con Volkswagen, Peugeot, Mini e poi Audi lo scorso gennaio, farà debuttare la Ford Raptor costruita dalla M-Sport. Un secondo esemplare sarà guidato dal boss della struttura inglese ed ex pilota del WRC Matthew Wilson.
Mini crea una sorpresa
Se questi arrivi erano prevedibili, la sorpresa venne dalla Mini, che presentò una nuova vettura con motore a benzina invece che diesel, con due esemplari per Guerlain Chicherit e Grégoire de Mevius. Rivelazione dell’ultima Dakar con un secondo posto tra le leggende Sainz e Loeb, la speranza belga lascia l’ovile Toyota per seguire il suo compagno francese alla Mini e sarà copilotato da Mathieu Baumel, l’ex copilota di Chicherit e Al- Attiyah.
Stéphane Peterhansel, senza ruota dalla fine del programma Audi e assente da questa entry list, non ha ancora indicato quale seguito darà alla sua immensa carriera, né se sarà presente o meno alla Dakar.
L’arrivo del Rallye du Maroc si valuterà l’11 ottobre, dopo cinque tappe nel deserto marocchino.
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