Mentre la vita rischia probabilmente di affrontare una sesta estinzione di massa, i ricercatori hanno concordato di designare le specie viventi che sopravvivranno a tutte le altre in caso di apocalisse. Tuttavia, non si tratta di esseri umani, ratti e nemmeno scarafaggi. L'animale in questione qui è molto piccolo, ma anche molto robusto.
Un sopravvissuto estremo anche in caso di apocalisse
Finora, la scienza ha identificato cinque principali estinzioni di massa nella storia della Terra. Cataclismatici, questi episodi hanno ogni volta distrugge tra il 75 e l’80% delle specie viventi. L'evento più grave di questo tipo sarebbe l’estinzione del Permiano-Triassico, circa 252 milioni di anni fa. Oggi, luogo nell'Olocene che rappresenterebbe la sesta estinzione di massa. Derivante interamente dall'attività umana, porta a perdita di molte famiglie di piante e animali con una accelerazione costante a partire dagli anni ’50.
Oltre agli effetti delle attività umane che amplificano il riscaldamento globale e i suoi eccessi, anche la vita non ne è immune disastro di diversa natura (apocalisse nucleare, caduta di asteroidi o addirittura esplosione di supernova). Le condizioni sulla Terra potrebbero quindi diventare insostenibili per la stragrande maggioranza delle specie viventi.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Rapporti scientifici nel 2017, un solo tipo di essere vivente potrebbero sopravvivere a qualsiasi tipo di catastrofe sul nostro pianeta: tardigradi, animali estremofili.
La “resilienza della vita”
Come spiegano gli astrofisici delle università di Oxford (Regno Unito) e Harvard (Stati Uniti), i tardigradi potrebbero farlo resistere agli impatti di grandi asteroidi e l'esplosione di supernove vicine simili le loro radiazioni cosmiche. Allo stesso tempo, gli esseri umani si estinguerebbero insieme al resto degli altri esseri viventi. Secondo i ricercatori, la vita sembra difficile da eliminare completamente una volta iniziata. La vita continuerà quindi ad esistere dopo un simile cataclisma, anche se un gran numero di specie, o addirittura interi generi, scompariranno. Gli autori dello studio hanno così menzionato il nozione di “resilienza della vita”.
Ricorda che i tardigradi (o orsi acquatici) misurano compresa tra 0,1 e 1,5 mm di lunghezza e formano un ramo separato del regno animale, comunque raggruppato notevolmente con gli artropodi. Inoltre, esistono più di 1.200 specie di tardigradi, tutte generalmente rinomate per la loro incredibile resilienza. Possono sopravvivere in particolare in ambienti molto ostili in condizioni estreme temperatura (tra −272 e +150 °C) e pressione (fino a 6.000 bar).
I tardigradi fanno regolarmente notizia anche nei media scientifici. Nell'aprile 2024, uno studio ha dimostrato che questi animali può sopravvivere a radiazioni mille volte più intense di quelli che potrebbero mettere in pericolo l’uomo e soprattutto ricostruire il loro DNA danneggiato. Con tutte queste caratteristiche impressionanti, i tardigradi potrebbero farlo diventare i primi astronauti interstellari come parte della ricerca per future missioni con equipaggio nello spazio profondo.
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